Da Tempio a Cagliari reddito di cittadinanza a detenuti e familiari, la Guardia di finanza denuncia 158 persone
28 dei carcerati responsabili di associazioni mafiose
CAGLIARI. Scoperti dalla guardia di finanza di Cagliari altre 158 persone che percepivano indebitamente il reddito di cittadinanza. Sono stati scovati fra detenuti e loro familiari che avevano omesso di dichiarare nella domanda di sussidio che un loro congiunto era in carcere, condizione che rende inapplicabile il riconoscimento di avente diritto al reddito sociale. Fra i carcerati indebitamente beneficiari (76), 28 sono in regime di detenzione di 416 bis perché condannati per reati commessi in associazione di stampo mafioso, prevalentemente traffico di droga.
I 158 nuovi furbetti del reddito di cittadinanza a cui sono risaliti con serrati controlli i finanzieri del comando operativo provinciale di Cagliari, diretti dai tenenti colonnelli Andrea Aurora e Edmondo Massa, sono fra 40 detenuti transitati nel carcere di Uta, 25 a Bancali, 20 a Nuoro, 12 a Oristano, 7 a Tempio, 3 ad Alghero e Lanusei, i restanti fra Isili, Is Arenas, Lodè Mamone e Onani. La parte restante è invece costituita dai familiari che hanno effettuato le omissioni sulla condizione carcerari di un componente il nucleo familiare. L’importo complessivo delle somme indebitamente percepite ammontano a 548.112 mila euro, che saranno recuperate dall’ente erogante Inps.
L’elargizione è stata annullata e gli indebiti beneficiari sono stati denunciati penalmente per truffa.