La Nuova Sardegna

Cagliari

L'Arcivescovo di Oristano in visita a Barumini

L'Arcivescovo di Oristano in visita a Barumini

Monsignor Carboni alla Reggia ha incontrato gli operatori della Fondazione, lavoratori e le loro famiglie

09 luglio 2020
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BARUMINI. «Conoscete di più la Sardegna. Valorizzate i luoghi, i nostri paesi, l’architettura e l’arte, la storia e la gastronomia. Questo aiuterà a risollevarci in un periodo difficile. Siamo qui oggi alla reggia di Barumini, unico sito Unesco in Sardegna e conosciuto in tutto il mondo, per dire a tutti di incontrarci e cercare di superare insieme questo momento di difficoltà». Con questo messaggio di solidarietà e speranza, monsignor Roberto Carboni, arcivescovo di Oristano, ha incontrato questa mattina 9 luglio gli operatori della Fondazione Barumini sistema cultura, i lavoratori del comparto turistico del comune della Marmilla e le loro famiglie.

La visita, promossa dall’Ufficio diocesano di Oristano per la Pastorale del turismo, tempo libero e sport, e dal sindaco Emanuele Lilliu, è iniziata con l’incontro nel piazzale della parrocchia e dopo l’accoglienza da parte del parroco don Nicola Pinna e del primo cittadino di Barumini, c’è stato un momento di preghiera con una rappresentanza parrocchiale. Subito dopo la visita all’antica Casa Zapata, al sito di Su Nuraxi e al centro culturale Giovanni Lilliu. «Vogliamo dare un messaggio di solidarietà a tutti coloro che lavorano nel turismo e a chi in questo tempo di pandemia ha visto diminuire o perdere il lavoro - ha aggiunto nel suo saluto monsignor Carboni - questo messaggio va a tutti i sardi nostri compaesani perché c’è bisogno di speranza ma anche un invito a darci da fare in una prospettiva di collaborazione e sostegno».

«Siamo molto contenti della visita del nostro arcivescovo - dice il sindaco di Barumini e presidente della Fondazione, Emanuele Lilliu - è un passaggio molto atteso e gradito in città soprattutto per il messaggio che ha voluto rivolgere in particolare agli operatori del turismo e alle loro famiglie. Barumini è un paese che vive quasi esclusivamente di turismo culturale e questo incontro di oggi rappresenta un momento molto importante per tutti». Anche considerate le difficoltà causate dalla pandemia. I numeri dei nostri siti archeologici finora non sono paragonabili a quelli dell’anno scorso ma ci rendono comunque fiduciosi per una ripresa - aggiunge il presidente della Fondazione - siamo partiti da una media di cinquanta visitatori al giorno a giugno ai cento attuali e questi dati ci fanno essere fiduciosi. Finora sono mancati i turisti stranieri – ha concluso Lilliu -, ma stiamo facendo un grande lavoro di promozione per rafforzare il turismo di vicinato e quello locale che può essere un altro motore di sviluppo. Siamo comunque fiduciosi che presto anche il turismo straniero possa riprendersi e farci tornare, prima possibile, alla nostra normalità».

Stagione turistica che la Fondazione sta affrontando al meglio con le sue professionalità. «Siamo passati da una pandemia sanitaria a una economica che speriamo non lasci cicatrici profonde, ma siamo convinti che la Fondazione grazie alle sue professionalità e le capacità di tutti gli operatori potrà affrontare queste difficoltà - dice il Tonino Chironi -, la Fondazione Barumini Sistema Cul-tura avrà la forza ancora una volta di rinnovarsi con strumenti innovativi».(luciano onnis)

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