La Nuova Sardegna

CAGLIARI. La statua di Carlo Felice, simbolo della città, imbrattata di vernice rossa con un lancio dal basso di una bustina di plastica che la conteneva. Probabilmente la bravata di qualche giovinastro della movida cagliaritana durante la notte, ma il gesto potrebbe anche avere un significato politico. A Cagliari, e anche fuori dal capoluogo, non sono pochi coloro, dentro o vicini ai movimenti indipendentisti sardi, che si battono perché la statua di Carlo Felice in piazza Yenne, cuore della città, e di altri sovrani sabaudi vengano rimosse e sostituite con quelle di personaggi della storia isolana, primo fra tutti Giovanni Maria Angioy, che hanno combattuto per la liberazione del popolo sardo dai vari dominatori succedutisi nel tempo.

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L’atto vandalico è stato scoperto questa mattina e segnalato al Comune. Gli involucri di plastica contenenti la vernice rossa, bustine di plastica, palloncini o qualcosa di simile, sono stati lanciati verso la statua e hanno centrato, forse proprio questa era l’obiettivo, la lastra marmorea del blocco che sorregge la scultura bronzea, riportante la scritta con dedica a Carlo Felice. Dell’accaduto si sta occupando la Digos della questura di Cagliari che ha avviato le indagini per individuare i responsabili dello sfregio.

A Cagliari è sorto anche, di recente, un comitato promotore dell’iniziativa “Spostiamo la statua di Carlo Felice”. Da parte dei promotori è già arrivata la condanna del gesto vandalico compiuto durante la scorsa notte da ignoti contro la statua del duca di Savoia diventato vicere di Sardegna nel 1821, ma mai amato dal popolo sardo. Da parte del comitato l’auspicio che gli autori del gesto vandalico vengano individuati e perseguiti a termini di legge.