La Nuova Sardegna

Cagliari

Province, riecco il Medio Campidano e addio Sud Sardegna

Province, riecco il Medio Campidano e addio Sud Sardegna

In consiglio regionale la legge sulle nuove province, la città metropolitana di Cagliari potrebbe passare da 17 comuni a 72

23 luglio 2020
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CAGLIARI. Cambio di direzione sul fronte delle nuove province di prossima istituzione in Sardegna. Nel testo unificato all'esame della commissione Autonomia non ci sarà spazio solo per Gallura, Sulcis Iglesiente e Ogliastra, ma anche per il Medio Campidano. Novità anche per la Città Metropolitana di Cagliari alla quale potrebbero essere annessi tutti i Comuni dell'ex ente intermedio, arrivando così a comprenderne 72 (dagli attuali 17). In questo modo scomparirebbe la Provincia del sud Sardegna e la cartina geopolitica dell'Isola sarebbe così divisa: Città Metropolitana di Sassari, Gallura, Nuoro, Ogliastra, Oristano, Medio Campidano, Sulcis Iglesiente e Città Metropolitana di Cagliari.

L'ipotesi molto concreta - che peraltro si sposa perfettamente con il ritorno delle vecchie 8 Asl - prende forma alla luce dei 950 emendamenti al testo unificato presentati oggi in commissione, e soprattutto dopo un vertice dei capigruppo di maggioranza con la Giunta che ha dato il via libera a questa soluzione. Gli emendamenti chiave sono quello di Piero Comandini (Pd) che prevede una Città metropolitana di Cagliari a 72 Comuni, di Fausto Piga (Fdi) con lo stesso contenuto, e del capogruppo di Fdi Francesco Mura sull'istituzione del Medio Campidano. Ben 820 sono stati depositati da Roberto Deriu (Pd). «Questo lavoro non si può fare se non con una grande riflessione alle spalle - ha detto - infatti la legge regionale del 2016 ha fatto un grande lavoro di ricostruzione di un equilibrio. Ora, a distanza di quattro anni, se la si vuole superare bisogna usare lo stesso metodo».

Il presidente del Parlamentino Pierluigi Saiu (Lega) ha annunciato che martedì 28 saranno ascoltati i sindaci del Medio Campidano. Il testo dovrebbe essere approvato, se va bene, venerdì 31 luglio. E diventa quasi impossibile, dunque, un approdo in Aula il 3 agosto, ma - considerato che la maggioranza intende licenziare anche la riforma della Sanità - si allontana anche l'ipotesi di un via libera prima di Ferragosto. L'opposizione, infatti, quasi di sicuro chiederà i dieci giorni previsti dal regolamento per la relazione di minoranza. «Non è una corsa contro il tempo - ha chiarito Saiu - per me è importante dar vita a una riforma equilibrata e mi auguro che il confronto possa disinnescare i tentativi ostruzionistici dell'opposizione». (ANSA).

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