La Nuova Sardegna

Cagliari

Guspini, armi e reperti archeologici in casa: 40enne ai domiciliari

Luciano Onnis
Guspini, armi e reperti archeologici in casa: 40enne ai domiciliari

L'indagine dei carabinieri era partita già a febbraio nell'Oristanese. I reperti saranno affidati alla Soprintendenza

18 settembre 2020
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GUSPINI. Armi modificate, reperti archeologici e strumenti di ricerca in mano a un agricoltore quarantenne di Guspini che li teneva nascosti nella propria abitazione. E’ stato individuato e arrestato dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Cagliari a conclusione di indagini partite nell’Oristanese. Il 21 febbraio scorso quando armi, munizioni, reperti archeologici, strumenti per lo scavo e per le ricerche di superficie vengono ritrovati nel corso delle perquisizioni a carico di quattro persone della zona di Oristano, tutte già conosciute dai carabinieri per la Tutela del patrimonio culturale, diretti dal maggiore Paolo Montorsi.

Gli elementi raccolti chiamavano in causa proprio l’agricoltore di Guspini, spesso in contatto con i quattro oristanesi e molto attivo sui canali di vendita online, soprattutto per l’acquisto di monete antiche fatto con 80 transazioni. Grazie agli indizi raccolti dagli uomini del maggiore Montorsi , la Procura della repubblica di Cagliari ha messo un decreto di perquisizione nell’abitazione del quarantenne a Guspini, poi arrestato e assegnato ai domiciliari.

Nella sua casa i militari del nucleo Tutela del patrimonio culturale hanno trovato un revolver a doppia azione marca Bruni, in origine a salve e poi modificato, con nel tamburo 6 car-tucce in calibro 380 con palla a piombo; 45 cartucce da caccia, di cui 25 a pallini e 20 a pallettoni; una pressa per piombo per la produzione artigianale di munizioni per armi; 72 reperti archeologici in terracotta e metallici (tra cui parti di anelli, fibule e pesi) e 21 monete in bronzo, delle epoche nuragica, punica e romana; un metal detector completo di piastra e 2 cuffie, insieme ad altri strumenti per lo scavo di superficie, tra cui una piccozza ed una paletta da scavo.

Nell’indagine ha avuto un ruolo importante anche la Sezione balistica del Reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri di Cagliari, secondo cui l’arma, in origine a salve, risulta essere artigianalmente modificata e funzionante, perfettamente in grado di funzionare e di uccidere. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Cagliari ha convalida l’arresto, confermando gli arresti domiciliari e prescrivendo al detenuto di non comunicare con persone diverse da quelle conviventi.

I reperti archeologici saranno affidati a un archeologo della Soprintendenza archeologia di Cagliari al fine di accertarne autenticità, interesse culturale, ambito di appartenenza e datazione. Gli esperti del laboratorio di balistica del Ris determineranno invece se l’arma e il genere delle sei munizioni fabbricate artigianalmente siano state utilizzate nel corso di episodi criminosi.

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