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Cagliari

Cagliari, ruba gli accessi dell'home banking di un imprenditore: indagato un 40enne

Cagliari, ruba gli accessi dell'home banking di un imprenditore: indagato un 40enne

Indagini della polizia postale su un caso di sim-swap

25 settembre 2020
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CAGLIARI. Si accorge che la Sim del suo smartphone non dava più segni di vita e si rivolge al proprio gestore per chiedere assistenza: scopre però che qualcun altro aveva chiesto spacciandosi per lui l’annullamento della Sim attiva e di averne una sostitutiva. Tanto è bastato al malfattore per accedere al conto corrente bancario della vittima e “succhiare” via 15mila euro. La Sezione Financial cybercrime della polizia postale di Cagliari, diretta dal vice questore aggiunto Francesco Greco, con il coordinamento del Servizio PolPost di Roma e sotto la direzione della Procura della Repubblica del capoluogo sardo, ha individuato e denunciato il presunto truffatore residente a Torre del Greco, resosi responsabile del reato di frode informatica attraverso il noto schema del “sim-swap”. Tutto è partito dalla denuncia sporta alla Polizia Postale di Cagliari da parte dell’amministratore unico e titolare di una società di “commercio all’ingrosso di prodotti e servizi per confezioni regali, souvenirs e gadget” di il cui conto corrente online (ne possedeva due distinti) era stato oggetto di un accesso informatico abusivo che aveva generato un bonifico fraudolento verso un conto corrente apparentemente sconosciuto. Il denunciante ha raccontato di essersi accorto che, improvvisamente e senza apparente motivo, la scheda Sim del suo telefono cellulare ave-va smesso di funzionare. Contattato immediatamente il servizio clienti del proprio gestore telefonico, ha potuto appurare che, solo pochi minuti prima, qualcuno si era spacciato per lui, e si era rivolto allo stesso gestore telefonico richiedendo l’emissione di una nuova scheda Sim, adducendo come pretesto che la precedente scheda fosse smagnetizzata. Grazie alla nuova Sim, così illegalmente ottenuta, il truffatore aveva potuto perfezionare un vero e proprio accesso abusivo al conto corrente della vittima.

«Lo schema del Sim-swap – spiega il vice questore Greco - funziona, infatti, in questo modo: i criminali agiscono inizialmente sottraendo le credenziali di accesso ai sistemi di home banking, attraverso attività di phishing o mediante l’acquisto illecito di tali credenziali sui mercati neri del dark web. Una volta penetrato il sistema home-banking della vittima, agli autori del reato non rimane che entrare in possesso dell’ulteriore codice dispositivo, la cosiddetta OTP/One Time Password, per poter effettuare bonifici in frode, codice che viene generato automaticamente e in via temporanea dal sistema informatico della banca, ed inviato al correntista proprio sul numero di telefono cellulare associato al conto corrente bancario». In questo caso il truffatore, entrando in possesso del numero telefonico della vittima, aveva potuto ottenere fraudolentemente tale codice, e con es-so, svuotare in pochi secondi l’intero conto corrente. Fortunatamente stavolta la vittima, accortasi tempestivamente dell’anomalia, ha agito con rapidità e denunciato tutto alla Polizia Postale, che è riuscita sin da subito sbloccare il rapporto bancario ove era ancora giacente la somma trafugata prima che questa fosse incassata dal truffatore. Successivamente, attraverso un decreto di sequestro preventivo emesso dal gip del Tribunale di Cagliari su richiesta del sostituto procuratore Daniele Caria, l’intero ammontare di quanto sottratto alla vittima è stato recuperato, mostrando ancora una volta come il fattore-tempo, nella denuncia e nell’intervento delle Autorità, rappresenti un elemento decisivo per il buon esito delle attività di contrasto nel campo dei reati informatici. L’attività investigativa ancora in corso è diretta alla ricerca di eventuali complici del titolare del conto beneficiario del denaro provento di reato.(luciano onnis)

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