La Nuova Sardegna

Cagliari

Greenpeace a Cagliari: "Città per le persone, non per le auto, sì alle piste ciclabili"

Luciano Onnis
La manifestazione di Greenpeace a Cagliari
La manifestazione di Greenpeace a Cagliari

I manifestanti chiedono che si possa utilizzare la pista di via della Pineta finita da mesi ma non ancora aperta al pubblico

25 settembre 2020
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CAGLIARI. Nel mese della riapertura delle scuole e della ripartenza di molte attività lavorative, in oltre venti città di tutta Italia volontarie e volontari di Greenpeace si stanno attivando per denunciare i problemi della mobilità locale e indicare soluzioni per contribuire a rendere le città sostenibili e rispettose del clima e della salute delle persone. A Cagliari volontarie e volontari dell’organizzazione ambientalista sono intervenuti questa mattina 25 settembre in via della Pineta, allestendo un simbolico cantiere di Greenpeace per chiedere l’apertura della pista ciclabile, terminata da alcuni mesi ma non ancora aperta al pubblico.

Durante l’attività di denuncia, hanno aperto uno striscione con il messaggio “Città per le persone non per le auto”. «In Italia ci sono più di 64 auto ogni 100 abitanti – affermano le attiviste di Greenpeace Cagliari -, sebbene queste rimangano inutilizzate per più del 90 per cento del tempo, e si sprecano decine di ore imbottigliati nel traffico, con Roma che detiene il record italiano di 166 ore perse all’anno. Ciò si riflette su come sono concepiti gli spazi delle città, piene di strade e parcheggi pensati per il traffico veicolare privato, e con alternative di mobilità sostenibile - come bici, trasporto pubblico e sharing - ancora troppo poco sviluppate e integrate nel tessuto urbano, dal centro alle periferie».

«Investire su modelli di mobilità “auto-centrici” significa togliere risorse alle alternative non inquinanti – aggiunge Federico Spadini, campagna trasporti di Greenpeace Italia -. Per questo le amministrazioni locali devono ripensare il modo in cui le persone si spostano nelle città, che sono al tempo stesso i luoghi con il più alto livello di emissioni di gas serra e quelli con i più gravi problemi di inquinamento atmosferico e problemi di salute connessi. «In questo momento delicato di ripartenza del Paese nella fase post-Covid – aggiunge Marina Deplano , del gruppo locale Greenpeace Cagliari - non possiamo rimanere ancorati alle soluzioni del passato. Gli amministratori locali devono essere lungimiranti e costruire ora la mobilità del futuro, fatta di trasporto pubblico efficiente, infrastrutture per la mobilità ciclistica e pedonale, sistemi di sharing elettrico, trasporto intermodale e spazi progettati per la vita e il benessere delle persone».

Greenpeace ha lanciato la campagna #RESTART, per chiedere che i fondi pubblici per la ripartenza siano investiti per riprogettare le nostre città, investendo in trasporto pubblico, riqualificazione delle periferie e mobilità alternativa.

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