La Nuova Sardegna

Cagliari

Contrabbando di petrolio e di carburante: la Saras respinge le accuse

Contrabbando di petrolio e di carburante: la Saras respinge le accuse

La replica dopo un'inchiesta di Repubblica su greggio dell'Isis alle raffinerie sarde. Il titolo dell'azienda dei Moratti cede in Borsa

08 ottobre 2020
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MILANO. «Saras respinge fermamente ogni associazione del nome della società al contrabbando di petrolio e di carburante, in quanto del tutto priva di fondamento e lesiva della immagine propria e dei collaboratori del gruppo». È la risposta della società petrolifera dei Moratti all'articolo di Repubblica 'Il petrolio dell'Isis nelle raffinerie sarde. Saras sotto inchiesta.'

«Nell'articolo si fa riferimento a un'inchiesta del Tribunale di Cagliari rispetto la quale siamo a disposizione nella piena consapevolezza della bontà e della trasparenza delle operazioni effettuate dal Gruppo», si legge nella nota di Saras. L'azienda fa infine sapere che si riserverà ogni iniziativa a tutela del proprio buon nome.

«Appresa la notizia restiamo senza parole». È la prima reazione del presidente di FederPetroli Italia, Michele Marsiglia, sulle perquisizione in Saras, partecipata dalla Famiglia Moratti e con il proprio centro di raffinazione a Sarroch in Sardegna. «Seguiamo con attenzione le prossime fasi dell'indagine, sperando quanto prima che la Magistratura possa chiudere in positivo questa triste pagina economica del comparto energetico in Italia. Manifestiamo la massima vicinanza alla Saras ed al management, ed alle sue controllate. Nonchè la stima alla Famiglia Moratti nel ricordo che mi ha lega al dott. Gian Marco», aggiunge Marsiglia.

In una nota il numero uno di FederPetroli segnala che «Da ieri ci stiamo interrogando, seppure da esterni sulle indagini e le news che si stanno susseguendo. La Raffineria Saras è una delle più importanti d'Europa ed in Italia dà lavoro a molte aziende dell'indotto, oltre a produrre prodotti raffinati di ottima qualità, grazie al ciclo di raffinazione ed ai diversi greggi lavorati. Nel 2015 fummo noi stessi come FederPetroli Italia a diramare un comunicato dove si escludeva qualsiasi rapporto tra depositi e raffinerie italiane con il Daesh ed altre organizzazioni non ufficiali e terroristiche ci sorprenderebbe apprendere di operazioni diverse».

Intanto il titolo Sarasè  in calo in Borsa dopo l'articolo di Repubblica. A Piazza Affari il titolo è in calo del 2,2% a 0,51 euro.

 

 

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