La Nuova Sardegna

Cagliari

Si finge moglie di un invalido e fa intestare a lui le sue bollette: denunciata a Sant'Antioco

Luciano Onnis
Si finge moglie di un invalido e fa intestare a lui le sue bollette: denunciata a Sant'Antioco

La donna è risultata intestataria anche del reddito di cittadinanza

13 ottobre 2020
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SANT’ANTIOCO. Truffatrice beneficiaria del reddito di cittadinanza si spaccia con un fornitore di energia elettrica come moglie di un uomo con problemi di salute seguito da un amministratore di sostegno e gli fa addebitare le bollette. Scoperta dai carabinieri, una 40enne residente da tempo a Sant’Antioco è stata denunciata in stato di libertà per truffa e falsità in scrittura privata. Gli inquirenti si erano messi sulle tracce della donna all’inizio del mese di ottobre quando un 38enne di Sant’Antioco si è visto recapitare a casa delle cartelle esattoriali per pagamenti insoluti, per un ammontare complessivo di circa 1.800 euro. La vittima, sofferente di alcune patologie per le quali è seguito da un amministratore di sostegno, si è rivolto al suo tutore. Così quando il tutore si è recato all’agenzia di recupero crediti per avere chiarimenti rispetto ai pagamenti richiesti, gli hanno mostrato bollette insolute per la fornitura di energia elettrica intestata ad un’utenza sconosciuta. Insospettito, ha chiesto di visionare il presunto contratto che giustificava l’emissione delle bollette.

Quando gli è stato mostrato il documento, il professionista si è accorto immediatamente che era stato stipulato da una ignota malfattrice che, spacciandosi per moglie del suo assistito, aveva sottoscritto il falso contratto di fornitura. Con il documento fasullo in mano si è rivolto ai carabinieri della stazione di Sant’Antioco temendo che si trattasse di una truffa. Ricevuta la querela di parte, sono partite così le indagini dell’Arma. Le prime hanno permesso di scoprire il raggiro: la donna aveva falsamente attestato di essere coniugata con l’ignara vittima e aveva redatto di suo pugno il contratto nel quale chiedeva l’erogazione di energia per l’appartamento dove realmente viveva, apponendovi in calce la sua firma.

I carabinieri hanno immediatamente acquisito tutta la documentazione relativa ai contratti stipulati e analizzato le vicende anagrafiche della vittima e della donna, dalle quali hanno riscontrato che il 38enne risultava effettivamente celibe e residente in un luogo diverso da quello indicato nei contratti di fornitura di elettricità, che, al contrario, portavano proprio al domicilio dell’impostore. Gli investigatori hanno capito che quella era la pista giusta da seguire e sono andati a casa della donna, una 40enne disoccupata, beneficiaria di reddito di cittadinanza, già nota ai militari per vivere di espedienti.

Nel corso delle investigazioni i carabinieri hanno poi scoperto un anello fondamentale nell’azione truffaldina: diversi mesi prima, la donna si era avvicinata alla sua vittima ed era riuscita con un tranello a carpire i suoi dati personali, quelli necessari per compilare il contratto. Sicché, invece di allacciarsi abusivamente al suo contatore di energia, si è finta sua moglie.

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