La Nuova Sardegna

Cagliari

Lavorare in carcere: a Uta il progetto della Cooperativa sociale Elan

Lavorare in carcere: a Uta il progetto della Cooperativa sociale Elan

Per 24 detenuti un percorso di formazione e lavoro per il loro reinserimento sociale

11 novembre 2020
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CAGLIARI. Acquisire nuove competenze lavorative che, una volta usciti dal carcere, potranno utilizzare per il reinserimento nella società e creare un circolo virtuoso con le aziende presenti nel territorio che dia concrete possibilità ai detenuti di lavorare. Sono questi, in sintesi, gli obiettivi del progetto Lav(or)ando, realizzato dalla Cooperativa Sociale Elan e finanziato dalla Fondazione per il Sud. Il progetto è stato avviato oggi 11 novembre all'interno del carcere di Uta e prevede il reinserimento professionale di 24 persone sottoposte a provvedimento penale, attraverso il loro impiego nella lavanderia industriale che si trova dentro il penitenziario. Lav(or)ando avrà una durata di quattro anni, mentre il percorso formativo riservato a ogni singolo detenuto sarà di dieci mesi.

Nei primi cinque le persone selezionate saranno all'opera sia all'interno della lavanderia, ma parteciperanno anche ad attività educative, formative e di orientamento professionale. Gli altri 5 mesi serviranno invece per completare il percorso professionale sia nel carcere che in alcune delle imprese del territorio.

«Oggi, grazie al sostegno della Fondazione per il Sud, la cooperativa Elan e tutti i partner del progetto avviamo stabilmente la lavanderia della Casa Circondariale di Uta - ha sottolineato Carlo Tedde, responsabile del progetto Lav(or)ando - che si propone come infrastruttura economico educativa pronta ad affiancare l'istituto penitenziario nel difficile compito di valorizzare i talenti e le competenze residue delle persone che sbagliano, per rigenerale e accompagnarle in un ruolo di cittadini attivi capaci di contribuire concretamente allo sviluppo della comunità».

«Il progetto Lav(or)ando - ha evidenziato Marco Porcu, direttore della Casa Circondariale di Uta - costituisce l'attività più strutturata, all'interno del carcere di Uta, e offre ai detenuti la possibilità di confrontarsi con la realtà lavorativa esterna e con il mercato, preparandoli al rientro nella società». (Ansa).

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