La Nuova Sardegna

CAGLIARI. Lo scenario è quello delle montagne del compendio del Linas, fra Villacidro, Gonnosfanadiga e Arbus, diventato in pochissimi giorni un vero e proprio eliporto campale adatto a proiettare le capacità di personale e mezzi il più vicino possibile alla zona di soccorso per incidenti aerei.

E’ stato questo il tema conduttore dell’esercitazione “Grifone 2021” di ricerca e soccorso aereo, organizzata dall’Aeronautica militare con il supporto del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico. Con la partecipazione di mezzi e uomini della Difesa e di altri Corpi dello Stato. L’esercitazione si è conclusa oggi 24 settembre dopo una settimana di attività che hanno avuto come fine ultimo l’addestramento di equipaggi e soccorritori provenienti dalle tantissime realtà della “catena” internazionale SAR (Search and Rescue), al fine di cooperare sinergicamente per la salvaguardia della vita umana.

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Al Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico (CNSAS) della Sardegna è stato affidato il ruolo di direzione e coordinamento delle squadre a terra, costituite con il prezioso contributo di personale del Centro di addestramento alpino dell’Esercito, dei vigili del fuoco, della guardia di finanza, della polizia, dei carabinieri e della guardia costiera. In tutto 400 le unità operative utilizzate. Sono stati invece undici i mezzi aerei impiegati nell’addestramento, volando per cento missioni diverse con un totale di circa 48 ore di volo (comprese le “notturne”), elitrasportando 65 squadre. Notevole la varietà di interventi simulati, quanto più possibile simili ai casi reali. (l.on)