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Cagliari

Cagliari, progetti di inclusione, educazione ambientale e cultura sportiva

Cagliari, progetti di inclusione, educazione ambientale e cultura sportiva

Le iniziative promosse dall'Aics con il supporto della presidenza del consiglio dei ministri anche a Vallermosa e San Basilio

29 ottobre 2021
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CAGLIARI. I progetti “Sport di squadra” e “Lo sport siamo noi” come rilancio di cultura sportiva, educazione ambientale e pratica motoria. Riservati alle nuove generazioni, sono guidati e condotti dall’Aics su scala nazionale e locale. Il primo, promosso e finanziato da Presidenza del consiglio dei ministri, è stato lanciato a Cagliari. “L’intesa con la municipalità e con gli istituti cittadini premia il lavoro dei nostri operatori sul territorio. La strada da seguire è quella giusta” ha detto Andrea Lobina.

“Il Patto educativo è strategico e indispensabile per costruire il futuro delle nuove generazione” ha rimarcato Rita Dedola. Da Palazzo Bacaredda a San Basilio e Vallermosa 120 bimbi impegnati tra educazione ambientale, raccolta rifiuti e giochi con “Lo Sport siamo noi”. Proficua l’intesa degli operatori con le amministrazioni comunali e gli enti locali. Tra giochi, testimonianze, territorio e comportamenti corretti per la vasta platea che va dai sei ai quattordici anni. “Sport siamo noi” si è aperto lo scorso maggio nei comuni di San Basilio e di Vallermosa, 1.200 e 1.800 abitanti.

Coordinato dalle referenti Aics Cagliari, Valentina Soddu e Valentina Fanti, in collaborazione con la Asd Sport Village (presieduta da Valerio Mocci), ha avuto il contributo delle amministrazioni comunali, con i sindaci dei due centri, Albino Porru e Francesco Spiga. Il progetto si è chiuso ieri dopo che per due volte alla settimana ha visto 60 bambini per ciascun comune svolgere attività sportive gratuite all’aperto negli impianti sportivi comunali con le attrezzature sportive fornite dall’Aics, guidata dal presidente Andrea Lobina. Sono state sviluppate anche una serie di attività integrate per coinvolgere i bimbi e le loro famiglie in eventi a metà tra attività sportive, educazione ambientale e scoperta del territorio: Rifiuthlon è stata la gara di raccolta rifiuti a premi volta all’educazione ambientale e alla sensibilizzazione di grandi e piccini contro lo spreco.

A Vallermosa si è tenuta anche una visita all’Oleificio Valle Hermosa con i bambini che hanno partecipato alla raccolta e alla spremitura delle olive e hanno imparato l’importanza della dieta mediterranea. Ieri, si è svolta una pedalata ecologica di 4 km nelle bellezze naturali del comune. Oltre alla municipalità, l’evento ha coinvolto anche Pro loco, Volontari del soccorso e compagnia barracellare. “Un tassello importante per rafforzare lo spirito di coesione e inclusione del progetto” hanno spiegato Valentina Soddu e Valentina Fanti.

A San Basilio “Lo sport siamo noi” si è chiuso con i “Giochi senza tempo”. Bambini e genitori sono stati supportati in una giornata dedicata ai giochi tradizionali all’aria aperta. “Le attività integrate hanno avuto l’entusiasmo e la partecipazione delle famiglie coinvolte e delle amministrazioni locali. Siamo - spiega Andrea Lobina - ripartiti dopo la pandemia e abbiamo rafforzato l’inclusione sociale. Grazie allo sport abbiamo riscoperto i tesori della tradizione di piccoli comuni”. Finanziato da Sport e salute e patrocinato dal ministero dell’Istruzione, è stato condotto in venti province da Aics e da altri enti.

L’Associazione italiana cultura e sport ha supportato i comuni nell’organizzare le attività di sport di base per i bambini con particolare attenzione a famiglie con fragilità. La cultura sportiva e il senso civico sono l’anima di “Sport di squadra”. “Il progetto promuove l’inclusione dentro e fuori le scuole. Rilanciamo la pratica motoria per bambini dai 3 ai 14 anni con le loro famiglie, e gli studenti universitari. Inclusione sociale e pari opportunità, specie riferite a condizioni di fragilità socio-economica, sono il cuore del nostro lavoro” ha detto Andrea Lobina.

Il progetto, presentato nel municipio di Cagliari “ha le linee strategiche congegnate per promuovere lo sport come strumento di educazione all’inclusione, ai valori del gioco di squadra, al fair-play e per diffondere la pratica motoria alle persone in condizione di fragilità socio-economica” ha aggiunto Rita Dedola, assessore comunale alla Pubblica istruzione e alle pari opportunità. “La comunità educante ha nel Patto educativo lo strumento per potenziare l’offerta della pratica motoria, curricolare o extra curricolare a seconda delle esigenze scolastiche, per raggiungere tutti i bambini, tra cui i bambini inseriti nei circuiti della povertà educativa, i bambini con disabilità o deficit che fuori dalle scuole non hanno le opportunità di accedere alla pratica motoria e allo sport” ha precisato l’assessora.

Ma non solo. “La pratica motoria incentrata sul gioco di squadra promuove lo sport e sviluppa competenze di fair play, inclusione e competizione. Il Patto formativo connette studentesse e studenti dell’Università di Cagliari e ne permette - ha precisato Andrea Lobina – l’ingaggio in una prospettiva di crescita personale e professionale nel settore dello sport di base. Parliamo di pratica sportiva gratuita in cambio di un percorso formativo e di stage di affiancamento agli operatori sportivi nell’ideazione e organizzazione di eventi sportivi rivolti a bambini e famiglie”. “Sport di squadra è finanziato con tre milioni di euro da Presidenza del consiglio dei ministri, coinvolge circa dodicimila bambini italiani, circa trecento a Cagliari, e si sviluppa sino ad aprile 2022.

“Lo sport è cultura e anche in questo delicato momento in cui l’attenzione alla salute e la sicurezza dei cittadini sono prioritarie, puntare sui più giovani è un gesto di speranza e fiducia nel futuro.. Dopo aver passato momenti di esclusione, ciascuno di noi si è dovuto auto-escludere per proteggere la salute propria e degli altri, adesso più che mai lo sport serve per recuperare il tempo perso. Il Comune di Cagliari - ha precisato l’avvocata Dedola - si sta impegnando a fondo con l'assessore allo Sport, Andrea Floris, e con il sindaco Paolo Truzzu per promuovere lo sport all'interno e all’esterno delle scuole. Ovvero, gli obiettivi dell’Agenda 2030”.

Andrea Lobina ha accelerato: “Il progetto sposa una buona pratica, noi dell'Associazione italiana cultura e sport mettiamo risorse a disposizione per l'infrastruttura progettuale e operativa. Tra il folto gruppo di esperti, operatori, tecnici e volontari del nostro team mi piace segnalare le referenti Valentina Soddu e Valentina Fanti, gli operatori sportivi Claudia Astero, Elena Mannicci Pacini ed Elisa Attene, la referente degli studenti universitari, Elisa Melis”. Nel progetto sono coinvolte le dirigenti scolastiche Daniela Montisci (direzione scolastica “Is Mirrionis”) e Federica Iecle (direzione scolastica “Giusy Devinu”).

Per i plessi “Collodi”, “Italo Stagno” e “San Michele”, nove classi coinvolte, la responsabile del progetto è Monica Zedda. Nelle scuole dell’infanzia di Via Brianza e via Serbariu nel percorso educativo e inclusivo sono coinvolte cinque classi. “Dopo la famiglia e la scuola, lo sport è in grado di abbattere barriere e disuguaglianze, formare società di persone consapevoli, attente a ciò che ci circonda. “Anche per noi universitari - ha spiegato Elisa Melis - lo sport è molto importante, sia per rafforzare i rapporti sociali, sia come valvola di sfogo per migliorare le attività di studio”.

Un tasto su cui si è spinto anche il presidente dell’Aics: “Lo sport abbatte barriere e disuguaglianze e contribuisce a formare cittadini più consapevoli, rafforza i rapporti sociali e migliora le attività di studio”. Lo spunto offerto da Lobina ha innescato la riflessione di Federica Iecle: “Il nostro lavoro ha bisogno anche di iniziative pregiate come questa. Il Patto formativo richiede partecipazione e competenza, noi ci siamo”.

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