Minaccia 5 turisti e ai poliziotti dice: «Sono figlio del questore, vi faccio licenziare»
Al successivo tentativo degli agenti di ottenere le sue generalità il giovanotto si è dichiarato «figlio di un noto magistrato». E’ stato arrestato
Cagliari Prima “sono figlio del questore, vi faccio licenziare”, poi “mio padre è un noto magistrato, la pagherete”: le millantate credenziali genitoriali non sono servite a un giovane cagliaritano per evitare l'arresto per resistenza e minacce a pubblico ufficiale, ovvero gli agenti di una Volante della polizia e poi gli operatori della Scientifica che stavano cercando di identificarlo dato che il fermato non intendeva fornire spontaneamente le proprie generalità. Il gip ha già convalidato l’arresto, concesso i termini a difesa e rimesso in libertà l’indiziato in attesa del processo.
L’altra sera il giovane ha aggredito verbalmente e minacciato cinque turisti stranieri che passeggiavano nel quartiere storico della Marina. Il caso ha voluto che transitasse una Volante e i poliziotti si sono fermati per capire cosa fosse avvenuto. Alla richiesta di chiarimenti da parte dei poliziotti, il giovane ha reagito con insulti e un provocatorio “chi c… siete voi” e alla richiesta di documenti ha urlato “sono figlio del questore, vi faccio licenziare”, mantenendo un atteggiamento ostile e minaccioso. Poi ha aggredito un agente cercando di colpirlo con pugni al volto. E’ servito l’intervento di una seconda Volante per convincere il giovane a salire su una della auto di servizio ed essere accompagnato in questura per l’identificazione. A quel punto, il giovane si è scagliato violentemente contro gli operatori, urlando di essere vittima di “abuso di potere” e che, cambiando paternità, avrebbe riferito tutto al padre, un “noto magistrato di Cagliari”. Tutto l’episodio accadeva sotto gli occhi dei passanti e dei residenti del quartiere, attirati dalle urla del giovane. Lo stesso, anche negli uffici della Polizia Scientifica, ha continuato a mantenere un atteggiamento ostile, con frasi minacciose nei confronti degli operatori. Informato di quanto accaduto, il pubblico ministero in turno in procura ha ordinato l’arresto per i reati di resistenza e minaccia a pubblico ufficiale.(l.on)