La Nuova Sardegna

Cagliari

Corpo forestale

Maxi sequestro di ricci a Cagliari e Quartu

Maxi sequestro di ricci a Cagliari e Quartu

Controllati 21 esercizi fra ristoranti, pescherie, banchetti ambulanti di vendita e contestate contestate 9 violazioni amministrative per complessivi 22 mila euro

08 febbraio 2024
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Cagliari Tremila ricci sotto misura e 11 chili di gonadi confezionati illegalmente, più 12 chili di pesce sono l’aspetto più rilevante del bilancio di un’operazione del Corpo forestale, svoltasi a Cagliari e Quartu per una verifica sul prelievo e commercializzazione del riccio di mare. Nell’occasione sono stati controllati 21 esercizi fra ristoranti, pescherie, banchetti ambulanti di vendita e contestate contestate 9 violazioni amministrative per complessivi 22 mila euro. L'operazione, avvenuta questa mattina 8 febbraio, si è concentrata a Cagliari e Quartu, che costituiscono i maggiori centri di commercializzazione del riccio di mare nell'isola.

L’intervento, finalizzato sia alla tutela del mare che dell'igiene degli alimenti, è stato eseguito dalle Basi navali di Cagliari e Villasimius e da diversi reparti coordinati dal Servizio Ispettorato di Cagliari. In due ristoranti cagliaritani sono stati sequestrati complessivamente 3 chili di gonadi di ricci di cui era ignota la provenienza e omessa l’etichettatura, in violazione, oltre delle norme specifiche sul prelievo e commercializzazione della specie, anche di quelle a tutela del consumatore. In 3 banchetti di vendita ambulante, sono stati sequestrati circa 3 mila ricci, tutti di misura inferiore a quella consentita. Inoltre, in un banchetto di vendita nel litorale di Quartu, le gonadi contenute in una borsa frigo erano nascoste in un tombino da cui venivano prelevate a richiesta dei clienti: era lo stratagemma utilizzato per eludere i controlli e, soprattutto, evitare i sequestri. Inoltre, nel corso del controllo in un ristorante del capoluogo, sono state sequestrati 12 chili di pesce congelato di cui è risultata ignota la provenienza.

«L'operazione eseguita si inquadra nell'attività istituzionale del Corpo forestale a tutela della biodiversità e della specie del riccio di mare, in grave sofferenza a causa della insostenibilità dei prelievi – dicono i forestali del Servizio ispettorato -. I sequestri eseguiti dimostrano che i ricci di mare commercializzati per il consumo sono quasi esclusivamente sotto misura. Per ovviare ai relativi controlli, i trasgressori mettono illegalmente in vasetti la cosiddetta polpa di riccio, senza osservare le norme igieniche nella preparazione e nella conservazione».

Per confezionare 1 chilo di gonadi con i ricci sotto misura, pressoché gli unici che ormai si trovano nei fondali, sono necessari circa 1.000 ricci, i quali non arriveranno a contribuire al ciclo riproduttivo. «È dunque evidente il danno cagionato contro la sopravvivenza della specie e la biodiversità degli habitat marini- sostiene il Corpo forestale -. È importante sapere che anche l'acquisto di confezioni di gonadi rende il consumatore responsabile della violazione insieme al commerciante; le sanzioni nei casi più gravi sono di 2.000 euro».

Infine l’appello: «Il Corpo forestale chiede ai cittadini/consumatori e agli esercenti amanti del mare consapevoli in materia di igiene degli alimenti, di acquistare e commercializzare ricci di mare di misura esclusivamente superiore ai 5 centimetri e soprattutto di evitare l'acquisto e la somministrazione di "polpa di riccio" in confezioni prive di sigilli e etichettatura che garantiscono invece la provenienza, l’osservanza delle norme igieniche e la sostenibilità ambientale». (luciano onnis)

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