Luisetta Mercalli compie 109 anni, la festa a Cagliari
Con le amate figlie Angela e Myriam con le nipoti Alice, Elena e Francesca ha spento le candeline, per lei la fascia tricolore dal presidente del consiglio comunale Edoardo Tocco
Cagliari «Sono nata il 17 febbraio del 1915, a Carloforte... Mi sono sposata a 36 anni, con Luigi Quaquero, senza la c», ci tiene a precisarlo Luisetta Mercalli, fantastica signora, elegante e impeccabile come sempre, che oggi, sabato 17, ha tagliato lo straordinario traguardo dei 109 anni nella terra dei centenari. È la seconda più longeva della Sardegna, dopo la signora Amelia Addari, che di anni ne ha 112! E la festa, per Luisetta, la donna più anziana della città di Cagliari e la 50esima in Italia, nella Rsa di Su Planu è stata la festa di tutti, con un senso gioioso di appartenenza e di grande affetto da parte di questa piccola comunità.
Con le amate figlie Angela e Myriam con le nipoti Alice, Elena e Francesca ha spento le 109 candeline: «A nome dell'amministrazione comunale, del sindaco e mio personale con molto orgoglio facciamo i migliori auguri della città di Cagliari alla signora Mercalli per i suoi 109 anni», così Edoardo Tocco, presidente del Consiglio Comunale di Cagliari, che ha consegnato a Luisetta Mercalli una targa con una medaglia e la fascia tricolore.
A Cagliari Luisetta arrivò a 12 anni e mezzo nell'Istituto delle suore Carlo Felice per studiare e si diplomò prestissimo a 16 anni nella Scuola di Metodo per l'Educazione Materna, oggi Istituto Pedagogico. Luisetta in questi anni ha raccontato con naturalezza e semplicità e con una memoria straordinaria le notizie sulla sua vita intensa e piena, dedicata al lavoro e alla famiglia, ma attraversata dagli eventi più drammatici del secolo scorso, dalla prima alla seconda guerra mondiale, con i bombardamenti di Carloforte del 4 aprile del '43, con 13 morti e tanti feriti a cui lei fece assistenza, anche seguendoli in ospedale a Iglesias.
Ma Luisetta ha superato anche la tragedia delle pandemie, da un millennio all'altro: superò la terribile spagnola a 3 anni e ha superato indenne anche quella del Covid in questo millennio. Vera pioniera per quel periodo, iniziò a insegnare giovanissima a soli 17 anni, perché, come racconta sorridendo, "fu costretta" dal preside ad accettare una supplenza di 15 giorni, proprio a Carloforte, come insegnante alla Scuola di Avviamento Professionale, e da allora non si è fermata più fino a 62 anni, con 46 anni di servizio: ma piccolo particolare, nel 1938 dovette andare a Padova a conseguire il titolo specifico al Magistero professionale per la donna e a Roma a fare l'esame di Stato.
Luisetta si sposò a 36 anni, il 28 giugno 1951 con Luigi Quaquero, ufficiale di artiglieria, anche lui di Carloforte, e si trasferì a Cagliari, insegnando educazione tecnica nelle scuole di avviamento a Cagliari e Monserrato, che non era ancora comune autonomo, e dopo la riforma nel 1963 che le soppresse ha insegnato Educazione Tecnica nella scuola media Alfieri fino al 1979. (l.on)
Questa la lettera scritta dalla figlia Angela Quaquero lo scorso anno in occasione della festa della mamma e che avevamo pubblicato sulle pagine della Nuova Sardegna.
Cara Mamma, 108 anni sono tanti, ma forse non è questa la cosa più importante: il fatto è che se tu ne hai 108 io ne ho ormai quasi 70 e a settant’anni ci si guarda indietro con stupore, consapevolezza e anche con un po’ di indulgenza: per ciò che siamo, per quello che non siamo stati, per quello che ancora forse possiamo essere. Perché, sai, mamma, con i tuoi 108 anni, c’è poco da fare, apri un’autostrada verso l’illusione dell’immortalità: tua, innanzi tutto, ma anche mia! E invece no, piedi per terra. La vita è questa che stiamo vivendo e allora è meglio prenderla in mano e guardarla. Ti assomiglio? Ti ho assomigliato? Fisicamente un po’ sì, ma tu eri più bella: occhi grandi, capelli ricci, gambe dritte… Ma forse quello che mi hai dato è qualcos’altro: la capacità di avere un obiettivo, inquadrarlo, misurarlo e poi fare i passi necessari per raggiungerlo. E un’altra cosa: sono stata allevata con il pane che aveva come companatico il desiderio/programma di autonomia e indipendenza. Qualche volta (più di una) me lo hai rimproverato, ma forse ti sei dimenticata che il modello di donna indipendente e autonoma me l’hai trasmesso da quando nuotavo nel tuo liquido amniotico! Hai attraversato due guerre mondiali, ti sei beccata due pandemie, la Spagnola e il Covid, che hai superato brillantemente, hai visto bombardamenti, soccorso vittime, sorretto la famiglia d’origine in difficoltà. Il matrimonio e le figlie sono arrivate tardi, quando non ci pensavi più. E le figlie, Myriam ed io, non sono state persone facili: ti abbiamo costretto a delle “capriole” mentali che non avresti voluto fare e ce lo hai detto molto chiaramente… Ma tant’è: ci sei, con la tua lucidità, il tuo inarrestabile spirito critico e la capacità indagatrice che non ti ha mai abbandonato. Questo è un altro grande dono: non deporre mai le armi di fronte alla vita. Grazie, Mamma Angela Quaquero presidente Ordine psicologi Sardegna