La Nuova Sardegna

Cagliari

Verso il domani

Benchmark day, Cagliari centro delle tecnologie emergenti

di Mario Frongia

	Maria Chiara Di Guardo
Maria Chiara Di Guardo

Crea e università fanno incontrare start up innovative, investitori e professionisti del futuro

29 aprile 2024
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Cagliari Dai sensori per le coltivazione degli ulivi alle serre temporizzate per l'ortofrutta, logistica ed esigenze delle municipalità come regolazione del traffico, gestione di spostamenti, impianti, uffici, organizzazioni e tessuto produttivo. Ma anche scuole e imprese.

Benchmark day, cornice creata dal Crea e dall'Università, associa le principali start up, investitori e professionisti del terzo millennio alle prese con la dinamicità dei mercati innovativi e la cattura delle opzioni offerte dall'accademia e dai suoi centri di ricerca. Il lavoro messo su negli anni su scenari nazionali ed esteri dal Crea diretto da Maria Chiara Di Guardo, è emerso durante l’evento tenutosi al THotel. Un confronto indispensabile per chi investe, sfida tempi e e mercati, ha idee che vincono e convincono. E quindi, opzioni per le nuove generazioni. Dai ricercatori ai funzionari della pubblica amministrazione, per poi incrociare e accompagnare le richieste del mondo agropastorale, industriale e delle socioeconomie indispensabili per progettare a accompagnare lo sviluppo.

In Sardegna, poi, la miscela è da sempre fondamentale e cerca di recuperare terreno. Il Centro servizi d’ateneo per Innovazione e imprenditorialità corre. «La Casa delle tecnologie emergenti di Cagliari, il Benchmark day coniuga investitori internazionali, undici start up, docenti e studenti. Il bersaglio? Creare un ecosistema di eccellenza dedicato alle tecnologie emergenti e alle Smart cieties» precisa la professoressa Di Guardo. Già prorettrice per Innovazione e territorio, direttrice del CLab di Unica e del Crea, si muove tra formazione di qualità e l'attenzione dell'Università al territorio. «Lo scenario muta e richiede competenze e saperi affinati. Sì, occorre anche buon senso e intuito. I nostri giovani sanno che dalle aule e dai laboratori si può essere protagonisti di un ciclo di crescita che rivela anche importanti occasioni di lavoro" aggiunge la docente. "I settori di più forte impatto nel campo delle Tecnologie emergenti e delle Smart cities si amplia quotidianamente. Noi, al Diee, possiamo supportare, l'intero passaggio inerente il Programma di accelerazione» afferma Luigi Atzori, docente al dipartimento di Ingegneria elettrica ed elettronica e responsabile scientifico del BenchMark day.

All'evento hanno preso parte anche tre giganti di caratura internazionale. Ivo Weevers, partner di Great stuff ventures, investe in start up tecnologiche ed è specializzata in soluzioni mobile, fintech, produttività e Pmi. Feargal Brady, co-founder di venture wave capital. Irlandesi focalizzati su investimenti nel comparto della sostenibilità. Infine, Elisabeth Robinson. Fondatrice di Indaco venture partners, considerato il più importante fondo attivo in Italia, è specializzata nel settore sanitario e farmaceutico. Moderato da Augusto Coppola, capo del Programma di accelerazione, il confronto ha aperto visioni su buone pratiche e comparti in cui inserirsi, dai trasporti a logistica,produzioni agroalimentari, fiori e nuove tecnologie.

La Casa delle tecnologie emergenti rientra nel Cagliari digital lab, nato con il comune del capoluogo regionale, capofila del progetto, Abinsula, Artes 4.0, Cyber 4.0, Crs4, Greenshare, Tim, Università di Cagliari, WiData e Wind3. Il pool permette a start up e imprese di usare tecnologie d'eccellenza per sviluppare idee innovative, contaminanti e con trasferimento tecnologico. Ovvero, la partita delle economie della conoscenza. La notizia? Cagliari può diventare centro delle tecnologie emergenti abilitate dal 5G. Ovvero, IoT, Intelligenza artificiale, Blockchain, Al e Tecnologie quantistiche.

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