Il caso
Ex finanziere estorce beni per milioni alla ex moglie, scatta il sequestro
Secondo la Procura, durante la separazione avrebbe costretto la moglie a cedergli oltre 50 immobili
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Cagliari Finito nei guai due anni fa per una ipotesi di reato di evasione fiscale e riciclaggio e conseguente sequestro di un consistente patrimonio immobiliare (case e ville) e depositi bancari, stavolta l’accusa per l’ex capitano della Guardia di finanza Salvatore Mandalà, a suo tempo comandante la stazione di Muravera, è quella di maltrattamenti ed estorsione nei confronti della ex moglie. In pratica, nel periodo in cui erano state avviate le pratiche della separazione, avrebbe costretto la donna a intestargli decine di beni immobili – pare una cinquantina, comprese due lottizzazioni - per un valore stimabile fra i 6 e gli 8 milioni di euro.
La donna si sarebbe rivolta alla Guardia di finanza e dopo gli accertamenti del caso hanno presentato un rapporto al pubblico ministero Andrea Vacca, che adesso ha disposto il sequestro dei beni immobili diventati di proprietà esclusiva dell’ex finanziere con maniere illecite. Gli investigatori delle Fiamme Gialle avrebbero appurato che avrebbe esercitato sulla moglie in via di separazione maltrattamenti e pressioni psicologiche per costringerla a cedergli i beni che erano stati intestati a lei fra i tanti accumulati presumibilmente dalla coppia quando l’ex capitano Mandalà era in servizio.
Adesso la richiesta di una nuova confisca cautelare di beni presentata dal pm Vacca, è stata accolta dal Gip e la Guardia di finanza ha provveduto ad eseguire l’ordinanza con un provvedimento cautelare che prevede anche l’applicazione del braccialetto elettronico all’ex finanziere per monitorare i suoi movimenti, fra i quali potrebbe esserci anche quello di avvicinamento alla moglie separata. (l.on)
