Tensione in carcere: un detenuto aggredisce un agente, un altro incendia la cella
Il poliziotto ha riportato lesioni gravi che hanno richiesto il trasporto in ospedale
Uta Ancora emergenze, stavolta duplice, nel carcere di Uta: un agente aggredito da un detenuto e un incendio appiccato in una cella. Sono stati momenti di tensione che hanno messo a dura prova la professionalità del personale di polizia penitenziaria.
Nella giornata di ieri 11 giugno, un detenuto con noti problemi psichiatrici ha aggredito fisicamente un poliziotto, causandogli gravi lesioni che hanno richiesto il trasporto in ospedale esterno per le cure del caso, inclusi diversi punti di sutura in bocca.
Contemporaneamente, in un'altra sezione, un secondo detenuto ha appiccato un incendio all'interno della propria cella, creando un immediato e gravissimo pericolo per la sua incolumità, quella degli operatori e degli altri reclusi.
Il Segretario Generale della UIL PA Polizia Penitenziaria, Michele Cireddu, ha commentato l'accaduto: «Il personale di polizia penitenziaria ha dimostrato, ancora una volta, una professionalità e una capacità operativa fuori dal comune, riuscendo a gestire contemporaneamente due situazioni di estrema emergenza con un organico già al limite. Sono stati momenti concitati che hanno messo a dura prova la resistenza e il coraggio dei nostri agenti».
Cireddu ha poi rincarato la dose: «Non è più accettabile che il personale sia costantemente impiegato ben al di sotto dei livelli minimi di sicurezza, soprattutto nelle sezioni detentive. Spesso ci si trova a gestire situazioni estreme con un numero di agenti irrisorio. I detenuti con problemi psichiatrici e i soggetti più facinorosi continuano a seminare scompiglio nelle sezioni di Uta, e il personale di Polizia Penitenziaria lotta quotidianamente per garantire la legalità e la sicurezza all'interno del carcere». (l.on)