Trovati tre inneschi a Punta Molentis: le indagini della forestale
A Villasimius gara di solidarietà per accogliere i turisti che hanno perso l’auto nel rogo
Villasimius Si è sfiorata una tragedia domenica pomeriggio a Punta Molentis, una delle spiagge più rinomate del litorale di Villasimius a causa del violento incendio – con grande probabilità di origine dolosa, come dimostrerebbe il ritrovamento di tre inneschi – che ha ridotto in cenere oltre duecento ettari di macchia mediterranea. C’è stato un fuggi fuggi generale con scene di vero e proprio i panico. Circa duecento persone, per paura del fuoco, si sono riversate in spiaggia e sono state recuperate dalle motovedette della guardia costiera di Cagliari, della guardia di finanza e dei vigili del fuoco, allertate dal capitano di vascello Giovanni Stella direttore marittimo e comandante della capitaneria di porto di Cagliari.
Le persone recuperate diverse delle quali impaurite ma tutte in buona salute, sono state sbarcate nel porticciolo “Marina di Villasimius”.
Intanto sono iniziati i sopralluoghi per quantificare la stima dei danni. Quelli ambientali sono ingentissimi. Il rogo ha anche completamente distrutto una cinquantina di auto e ne ha danneggiato una decina. «Fortunatamente non ci sono state vittime: dice Giorgio Tolomei uno dei proprietari dell’Hotel Oleandro che ha un punto ristoro nella spiaggia di Punta Molentis mentre con alcuni dipendenti rimuove gli arredi danneggiati dal rogo –. Non riesco a capire perché a Cagliari non sia stato dislocato un canadair. Avrebbe consentito un intervento più immediato e di sicuro avrebbe potuto limitare i danni. Purtroppo, poi, a Punta Molentis, non esistono vie di fuga. E nel litorale mi risulta sarebbero presenti solo 6 estintori, del tutto insufficienti in considerazione del flusso di persone che giornalmente frequentano la spiaggia».
«La vallata di Rio Trottu è stata devastata dal rogo – aggiunge Sergio Ghiani, presidente del consorzio turistico di Villasimius e della Lega navale –. Una sciagura immensa che ci auguriamo non provochi danni alla nostra immagine turistica. Adesso è necessario senza perdere tempo approvare un progetto di bonifica, realizzare un’ampia area parcheggi e una via di fuga. Il paese, intanto, si è mobilitato per ospitare le persone che hanno perso i mezzi e hanno subito danni. Una encomiabile gara di solidarietà che è stata apprezzata da tutti». «Pur essendo intervenuti in forze siamo riusciti a fare molto poco per arrestare la marcia devastatrice del fuoco – afferma Tonino Diana, presidente dell’associazione Crov di Villasimius». «Il rogo ha provocato un vero e proprio disastro ambientale – sottolinea Tore Sanna, ex sindaco di Villasimius e attuale consigliere di minoranza –. Per fortuna non ci sono state vittime. Mi auguro che le indagini in corso consentano di identificare l’incendiario e di appurare se esistono delle responsabilità». Le indagini per identificare l’autore del rogo sono in corso. Vengono coordinate dagli ispettori superiori del corpo forestale e di vigilanza ambientale Marcello Rossi, comandante della base logistica operativa navale di Villasimius (Blon), Giuseppe Angioni comandante della stazione di Castiadas e dal commissario Fabrizio Madeddu, il coordinatore.