La Nuova Sardegna

Il rogo

Incendio a Villasimius, la testimonianza: «Nuotavo, poi ho visto il fumo e tutti correvano verso le auto»

di Andrea Massidda
Incendio a Villasimius, la testimonianza: «Nuotavo, poi ho visto il fumo e tutti correvano verso le auto»

Il racconto: «Salvati dalla guardia costiera con i gommoni»

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Cagliari Una piccola colonna di fumo ha cominciato a spuntare da dietro le colline di Villasimius intorno alle 3 del pomeriggio. E, per quanto apparisse lieve, non era passata inosservata a Vittorio Boero, un ventiquattrenne cagliaritano arrivato a Punta Molentis per trascorrere la domenica al mare con la sua ragazza. «Ero in acqua – racconta lui stesso – e inizialmente ho pensato che fosse uno di quei piccoli roghi estivi che vengono subito domati. Insomma, nulla di particolarmente serio».

E invece no. «Il tempo di fare qualche bracciata – continua Vittorio – e quella colonna di fumo era già cresciuta a dismisura diventando sempre più nera e minacciosa, al punto da destare la preoccupazione dei bagnanti, circa 500, che affollavano la spiaggia a quell’ora. In men che non si dica è scattato l’allarme generale, con tantissime persone che correvano alla disperata verso i parcheggi nel tentativo di sottrarre alle fiamme la propria automobile. Missione che per molti è poi risultata impossibile, tanto che il rumore delle esplosioni delle macchine si udiva di continuo. E purtroppo temo che anche la mia auto abbia fatto la stessa fine».

Nel frattempo le fiamme avanzavano e anche l’aria diventava irrespirabile. «La situazione si stava facendo oggettivamente piuttosto pericolosa – racconta ancora il giovane testimone – così un po’ tutti abbiamo cercato riparo in un baretto, dove ci hanno anche offerto dell’acqua. Tuttavia, spinto dal maestrale, l’incendio non accennava a fermarsi, tanto che persino quel luogo che prima ci sembrava riparato, alla fine non era poi così sicuro. Per fortuna proprio in quel momento abbiamo visto arrivare i soccorsi della Guardia costiera, che ha messo in salvo i bagnanti evacuandoli via mare con motovedette e gommoni. Siamo approdati in un’altra spiaggia molto vicina a Punta Molentis, poi da lì ci siamo imbarcati su una navetta del Comune di Villasimius che ci ha portato in porto, per poi essere trasferiti in una palestra allestita come punto di ristoro. In tutto – conclude Vittorio – le operazioni di salvataggio sono durate poco più di due ore».

Oltre alle testimonianze di chi ha vissuto quei momenti di paura, non mancano le reazioni da parte delle associazioni ecologiste. Stefano Deliperi, presidente del Gruppo d’intervento giuridico, nel suo commento non usa mezzi termini: «È andato letteralmente in fumo un gioiello ambientale lungo il litorale di Villasimius. Un disastro ambientale senza fine. Quando si capirà una volta per tutte che questi sono crimini da far pagare con almeno vent’anni di galera sarà un bel giorno». Deliperi rilancia anche una proposta concreta per la prevenzione: «Bisogna subito introdurre il Daspo ambientale, una proposta utile per contrastare incendi e attentati all’ambiente», dice. Poi l’appello ai cittadini: «Ricordiamoci sempre di far tutti la nostra parte quando vediamo anche solo una fiamma o un filo di fumo: il numero verde 1515 mette in collegamento con la sala operativa del Corpo forestale e del Comando unità carabinieri per la tutela ambientale».

Un grazie a tutti quelli che hanno partecipato ai soccorsi arriva dalla presidente della Regione, Alessandra Todde. «Ringrazio, con tutta la gratitudine possibile, le donne e gli uomini impegnati nell’emergenza sul campo. Noi non ci arrendiamo. Alla violenza e al tentativo di distruggere la nostra terra. Lavoreremo ancora più duramente per rafforzare i presìdi e potenziare gli strumenti di prevenzione e intervento. Lo ribadisco, chi distrugge la Sardegna è nemico della nostra comunità. E come tale sarà trattato. Senza sconti, con ogni responsabilità che ci compete».

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