La Nuova Sardegna

Cagliari

Servizio Centrale Anticrimine

Duro colpo al narcotraffico in Sardegna: sequestro milionario nelle province di Sassari e Nuoro – VIDEO

di Luciano Onnis

	Da sinistra Antonio Nicolli, Rosanna Lavezzaro, Roberto Cilona, Andreana Caruso
Da sinistra Antonio Nicolli, Rosanna Lavezzaro, Roberto Cilona, Andreana Caruso

La polizia di Cagliari ha eseguito i provvedimenti a carico di due persone già coinvolte nel 2023 nell’operazione “Primavera fredda”

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Cagliari I proventi del traffico di cocaina importata dalla penisola venivano investiti nel settore agricolo, con terreni e aziende agrarie nelle province di Nuoro e di Sassari. Ai due soggetti ritenuti dagli investigatori della polizia di Stato figure apicali dell’organizzazione criminale smantellata dalla Squadra mobile della questura di Cagliari nell’operazione “Primavera fredda” polizia nel 2023, e tutt’ora in carcere a “Badde e Carros” in detenzione cautelare dopo la condanna in primo grado, sono stati sequestrati questa mattina, 5 novembre, beni per oltre 2 milioni di euro, messi assieme con i proventi del traffico di stupefacente. Sono entrambi del Nuorese e hanno circa 40 anni.

Nella mattinata di oggi 5 il Servizio centrale anticrimine del Dipartimento della Pubblica Sicurezza e la Divisione Anticrimine della Questura di Cagliari, diretti da Roberto Cilona e Andreana Caruso, hanno eseguito i provvedimenti di sequestro finalizzati alla confisca, emessi, ai sensi della normativa antimafia, dal Tribunale - Sezione Misure di Prevenzione di Cagliari, su proposta formulata congiuntamente dal Procuratore della Repubblica e dal questore di Cagliari Rosanna Lavezzaro. I particolari dell’operazione di confisca, effettuata nei territori provinciali di Nuoro e di Sassari, sono stati illustrati nella conferenza stampa a cui hanno preso parte il questore, il questore vicario Antonio Nicolli, i dirigenti Cilona e Caruso.

Le indagini

«Sono veramente soddisfatta dell’esito di quelle indagini avviate nel 2021 e che hanno portato due anni dopo all’operazione “Primavera Fredda” e adesso al sequestro di beni ritenuti provento del traffico di droga. Abbiamo aggiunto un altro punto a una situazione complessa. Determinante la collaborazione fra polizia e Procura», commenta il questore Rosanna Lavezzaro.   

Il sequestro

I particolari dell’operazione li ha spiegati il dirigente della divisione anticrimine Cilona: «È stato un sequestro d’urgenza, come previsto dal codice antimafia – ha spiegato -. I due destinatari del sequestro di beni sono i promotori e gli organizzatori del traffico di stupefacenti. Abbiamo ricostruito la loro storia criminale e in sintonia con la Procura chiesto il sequestro dei presunti proventi della vendita di ingenti quantitativi di cocaina. Riteniamo di avere stroncato, già due anni fa, una attività che stava crescendo in maniera diffusa. Sono state investigazioni delicate e complesse in tutta la Sardegna, che hanno interessato il Cagliaritano, il Marghine, il Nuorese e il Sassarese, per capire dove finisse il denaro ricavato dalla droga».

Il sistema di intestazioni fittizie

Le complesse indagini patrimoniali hanno permesso di ricostruire un articolato sistema di intestazioni fittizie e movimenti patrimoniali sospetti, conducendo all'individuazione di un ingente patrimonio che si assume illecitamente accumulato quale provento del traffico di droga. Il sequestro, eseguito in diverse province sarde, ha riguardato 11 immobili, tra terreni e fabbricati, ubicati nelle province di Nuoro e Sassari, una ditta individuale, le quote e il compendio aziendale di 3 società operanti nei settori agro-pastorale e di locazione immobiliare, 5 autoveicoli e diversi rapporti finanziari, per un valore complessivo di oltre 2 milioni di euro. «Il provvedimento eseguito conferma l’importanza che rivestono, nell’azione di contrasto alla criminalità organizzata, le misure di prevenzione patrimoniali, capaci di sottrarre i patrimoni illecitamente accumulati, restituendo alla collettività risorse economiche ottenute illegalmente», ha detto il questore Lavezzaro, mentre per Roberto Cilona «particolare rilevanza assume il sequestro delle attività imprenditoriali, elemento chiave nella strategia di contrasto all'infiltrazione criminale nell'economia legale. La sottrazione di aziende al controllo della criminalità organizzata impedisce il reinvestimento dei proventi illeciti e tutela il mercato dalla concorrenza sleale».

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