La Nuova Sardegna

Cagliari

Consiglio comunale

Eliminato il divieto di bivacco e di elemosina

di Stefano Ambu
Eliminato il divieto di bivacco e di elemosina

Cagliari, cancellato l’articolo del regolamento di sicurezza approvato dalla ex Giunta Truzzu

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Cagliari A Cagliari non esiste più il divieto di bivacco e di elemosina. È stato cancellato dal Consiglio comunale l’articolo 7 del regolamento di sicurezza, approvato due anni fa ai tempi della Giunta Truzzu, che precedeva il no assoluto all’utilizzo di uno spazio pubblico come luogo di propria dimora anche occasionale o temporanea. Abrogata anche la parte relativa alla richiesta di spiccioli in certe situazioni di possibile intralcio ad esempio ai semafori o davanti ai market.

Primo firmatario dell’ordine del giorno, Matteo Massa (Progressisti). La ragione del no al divieto? «L’articolo in questione si è rivelato “inefficiente"  – si legge – in relazione all'obiettivo dichiarato di mantenimento e innalzamento degli standard qualitativi di vivibilità della città». E quindi «ritenuto altresì che l'obiettivo di una civile e pacifica convivenza non possa essere raggiunto attraverso l'applicazione di sanzioni e decreti di allontanamento dal contesto urbano cittadino delle persone in condizione di grave marginalità adulta quali senza dimora e mendicanti, accentuandone la percezione di esclusione sociale, disagio e isolamento e  considerato che ai comportamenti illeciti, anche eventualmente commessi in condizioni di bivacco e accattonaggio, si possono applicare le disposizioni del codice penale e delle altre leggi vigenti», ecco il voto per la cancellazione del divieto.

«La sicurezza e il decoro urbano – spiega Massa – vanno necessariamente coniugati e perseguiti con interventi di emancipazione dalla povertà e dal bisogno. Interventi che il Comune sta portando avanti con decisione e competenza». Proteste dal centrodestra: «Si tratta di un errore – si legge in una nota – che rischia di peggiorare la situazione, non di risolverla. Quelle norme non erano perfette e andavano certamente migliorate, ma eliminarle del tutto significa privare le forze dell’ordine di uno strumento operativo utile a intervenire in contesti spesso segnati da forte vulnerabilità e disagio». 

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