La Nuova Sardegna

Sportello per aiutare i più poveri

di Gianfranco Nurra
Sportello per aiutare i più poveri

Grazie al banco alimentare un’associazione cerca di alleviare le crescenti difficoltà delle famiglie

03 novembre 2013
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CARBONIA. Troppi poveri in città, che dipendono quasi esclusivamente dagli aiuti dell’amministrazione comunale e dai pacchi viveri della Caritas e delle altre associazioni cittadine. Una condizione di estrema preoccupazione che, a guardare le statistiche, anche se non ufficiali, coinvolge almeno un quarto delle famiglie della città. Una situazione che per alcuni è destinata a crescere e adesso, per dare un ulteriore aiuto, è nato un nuovo strumento. Si tratta del “Banco alimentare”, che è stato creato per fornire un aiuto ai più bisognosi, il cui numero è appunto in continuo aumento vista la crisi economica che attanaglia il territorio.

«Credo che tutti dobbiamo impegnarci per consentire a chi ci sta vicino di avere standard di vita almeno sufficienti – ha spiegato Francesco Giganti, il promotore dell’iniziativa, che nei giorni scorsi ha ufficializzato la nascita della associazione con atto notarile – In particolare puntiamo a creare un clima di solidarietà tra i nostri concittadini, per raggiungere il risultato concreto di dare una mano a chi ne ha bisogno». Francesco Giganti, che è anche uno dei esponenti del Movimenti 5 stelle cittadino, non è nuovo ad iniziative si solidarietà sociale. Appena costituita, l’associazione ha già incontrato imprenditori e responsabili di circuiti commerciali della grande distribuzione, per coinvolgerli nella iniziativa. Da subito alcuni supermercati della città doneranno al banco alimentare prodotti soggetti a scadenza ravvicinata in quanto a data consigliata per il consumo, e questi saranno messi a disposizione dei più bisognosi.

«Siamo alla ricerca di una sede definitiva – ha spiegato Giganti – e contiamo sulla disponibilità dell’amministrazione comunale, con cui speriamo di collaborare molto presto, perché metta a disposizione uno spazio per consentirci di depositare i viveri a disposizione e effettuare le consegne. La nostra è una idea che va al di là di appartenenze politiche. La politica ne è completamente al di fuori, e la nostra iniziativa nasce solo dalla sensibilità di chi vede attorno a sé amici, conoscenti, e le loro famiglie vivere una crisi devastante. Per questo contiamo nella collaborazione di tutti. Ci sono tanti poveri. Quelli che lo gridano e quelli che vivono una povertà “invisibile”, quella di chi si vergogna della sua condizione, dopo aver trascorso una vita senza problemi economici, all’insegna della più totale normalità. Noi vorremmo fare qualcosa, e il nostro appello è a tutta la città. Che è quella che ha nel proprio dna quello spirito di solidarietà che ha consentito nel passato le battaglie dei minatori e la sopravvivenza stessa di Carbonia».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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