Bomba ecologica a Portovesme: l’azienda chiude e lascia una discarica di rifiuti pericolosi
Blitz dei carabinieri del Noe nella zona industriale: sequestrato un terreno di proprietà del consorzio e occupato da una ditta in liquidazione che trattava le acque del bacino dei fanghi rossi di Eurallumina. Indagato il titolare
PORTOVESME. Prodotti chimici abbandonati, cisterne sventrate, vecchi imballaggi, materiale plastico tutto lasciato da almeno due anni all'interno di uno stabilimento chiuso: il materiale che i carabinieri del Noe hanno rinvenuto dentro lo stabile della Wahoo Spa nell'agglomerato industriale di Portovesme, sigillato oggi con un sequestro preventivo emesso dal Gip di Cagliari.
Sotto chiave è finita un'area di oltre 2.000 metri quadrati. Indagato per abbandono incontrollato di rifiuti e realizzazione di una discarica abusiva il rappresentante legale della società, un professionista cagliaritano di 51 anni.
Le indagini del Noe, coordinato dal capitano Angelo Murgia, sono scattate a seguito di una segnalazione arrivata al pm Marco Cocco che coordina l'inchiesta, relativa alla presenza di rifiuti abbandonati nello stabile.
La Wahoo è chiusa dal 2012 ed è in liquidazione ma le attività si sarebbero fermate tempo prima. L'azienda si occupava del trattamento delle acque surnatanti del bacino fanghi rossi dell'Eurallumina.
Dopo la segnalazione, gli specialisti del Nucleo operativo ecologico hanno eseguito una serie di sopralluoghi scoprendo la discarica abusiva. Tutta l'area, secondo quanto accertato dai militari, versa in completo stato di abbandono e di degrado ambientale. L'attività si trova in un'area di proprietà del Consorzio industriale provinciale del Sulcis-Iglesiente (Sicip).