La Nuova Sardegna

Nuoro

Ex Contratto d’area, l’Antica fornace brilla nel deserto

di Federico Sedda
Ex Contratto d’area, l’Antica fornace brilla nel deserto

Ottana, una realtà solida tra aziende-imbroglio e fallite Ma servono più infrastrutture: l’appello di Confindustria

22 luglio 2012
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OTTANA. Non solo fallimenti e industrie decotte, ma anche aziende che creano lavoro e fatturato, esportando in tutto il mondo prodotti di qualità. Nel Contratto d’area di Ottana, versante bolotanese, il rovescio della medaglia ha il nome di un’azienda modello: Antica Fornace Villa di Chiesa. Nel deserto di stabilimenti vuoti, intraprese fallite e finanziamenti spariti, questa azienda è un’isola felice. L’ Antica Fornace, che dal 2002, quando ha aperto i battenti, non ha mai fermato gli impianti, fa capo agli imprenditori bergamaschi, Osvaldo Paris e Antonio Duci. Un biglietto da visita di tutto rispetto, il suo: 117 occupati, 13 milioni di fatturato nel 2011, 14 milioni previsti nel 2012 e 14mila metri quadri di capannone. Qui si producono guarnizioni in gomma (orings) ad alta tecnologia che vengono esportate in tutto il mondo, con picchi a Hong Kong e negli Stati Uniti. Per i prossimi mesi sono previsti investimenti che porteranno l’occupazione a duecento unità lavorative. Allo stato attuale, l’Antica Fornace rappresenta il 40% del fatturato prodotto e della forza lavoro presente nell’area industriale, dove operano 13 aziende e 245 addetti. Eppure, nonostante questi numeri da sogno, che nel disastrato Contratto d’area di Ottana-Bolotana rappresentano un’eccellenza assoluta, l’Antica Fornace potrebbe fare ancora di più. A tarpare le ali alla crescita di questa azienda modello sono le carenze infrastrutturali dell’area, quali i servizi tecnologici e logistici più elementari. L’ennesima denuncia viene dal presidente della Confindustria nuorese, Roberto Bornioli. «Da diversi anni – dice il leader degli industriali – l’Antica Fornace lamenta la mancanza di connessione a internet con velocità adeguata per un impianto ad alta tecnologia. Il cavo a fibra ottica che è stato posato tempo fa è inutilizzabile perché non è stato mai completato. Esistono, inoltre, carenze relative alla raccolta dei rifiuti urbani e speciali, all’illuminazione, ai collegamenti telefonici e alla fornitura di acqua potabile e industriale. Mancano il servizio postale, la videosorveglianza e strade degne di questo nome. Tutte criticità – sottolinea Bornioli – che incidono come macigni su questa importante realtà produttiva». Da qui l’appello di Bornioli: «È indispensabile uno sforzo urgente da parte di tutti i soggetti preposti per risolvere definitivamente questi problemi». Almeno per evitare di fare appassire l’unico fiore di questo deserto.

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