La Nuova Sardegna

Nuoro

Festa delle Grazie, la città scioglie il voto centenario

di Antonio Bassu
Festa delle Grazie, la città scioglie il voto centenario

Questa mattina la rituale offerta dei ceri alla Madonna: nel pomeriggio sfilerà la processione in costume

21 novembre 2012
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NUORO. Si celebra stamane la festa di Nostra Signora delle Grazie, indiscutibilmente la più sentita, dal punto di vista religioso, dalla comunità dei fedeli della città, ma anche del comprensorio barbaricino.

Fede e misticismo religioso che hanno caratterizzato soprattutto le famiglie povere dei “massajos” e “carrulantes” del quartiere di “Seuna”, che storicamente si è sempre contrapposto a quello più ricco dei “prinzipales”, costituito dai possidenti di bestiame, terreni e case di “Santu Predu”.

Il santuario, che è stato costruito dall’artigiano Nicolao Ruju Manca nella prima metà del Seicento, in concomitanza con l’arrivo dei padri Gesuiti, è stato da allora il punto d’incontro dei fedeli e pellegrini dei nuoresi residenti nel rione di “Seuna”, ma anche dei timorati di Dio dei paesi vicini, come Oliena, Orgosolo, Orune, Mamoiada e la Baronia, comprendendo vari altri centri del comprensorio.

L’attaccamento dei barbaricini devoti alla Vergine si fece fortissima devozione nella prima metà del 1800, allorché in diversi paesi scoppiò una grave epidemia di peste spagnola che provocò un gran numero di morti. In quella occasione nuoresi e no invocarono l’intervento della Madonna, chiedendone la protezione.

Grazie alla successiva e prodigiosa interruzione delle stragi, i nuoresi come gli abitanti dei paesi circostanti promisero di rendere omaggio alla Vergine ogni 21 novembre degli anni successivi.

Da qui la celebrazione dello storico voto, che in città si ripete puntuale con la partecipazione del sindaco e una rappresentanza del consiglio comunale e alle autorità, insieme a un gruppo di cittadini in costume, uomini e donne, che offrono in omaggio alla Madonna, nel corso della celebrazione della Santa Messa, tanti ceri, alti un metro, quanti sono i principali quartieri dell’aggregato urbano del capoluogo.

Alla funzione religiosa di stamane e alla processione nel pomeriggio, che si celebrano ogni anno al termine di nove giorni di preghiera, partecipano numerosissimi fedeli e pellegrini residenti nei paesi tutt’intorno a Nuoro. C’è inoltre da sottolineare che la chiesetta di “Seuna”, insieme a quelle del Monte Ortobene, Valverde, Su Serbadore e dei Frati Minori Osservanti, sono i monumenti religiosi storicamente più antichi e importanti della città.

Da sottolineare che all’indomani del 21 novembre del 1981 monsignor Giovanni Melis portò a compimento la storia liturgica del nuovo santuario di via Lamarmora, mentre non è stato ancora oggi portato a termine il restauro della antica chiesa di “Seuna”, iniziato nel 1983.

Nel piccolo tempio si conserva un ciclo di dipinti che risalgono al 1700, realizzati da Pietro Antonio e Gregorio Are, oltre a un interessante affresco murario che riproduce i dodici apostoli.

L’appuntamento è per questa mattina alle 11 nella chiesa di via Lamarmora. La processione in costume, con i ceri e le autorità cittadine, partirà sempre dalle Grazie questo pomeriggio alle 16.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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