La Nuova Sardegna

Nuoro

Il collezionista di chitarre che incantò Chet Baker

Il collezionista di chitarre che incantò Chet Baker

Ennio Santaniello, la Nùgoro beat generation dei club Ciack degli anni Sessanta «Ma nei night di Roma facevo da spalla ai New Trolls, Di Capri e a Lucio Dalla»

04 giugno 2013
5 MINUTI DI LETTURA





Ennio Santaniello: lei è stato uno dei protagonisti della scena musicale nuorese degli anni Sessanta. Quale era l’ambiente artistico di allora?

«Era il periodo beat... allora ci si riuniva nei club cittadini, chiamati Ciak, per ascoltare i gruppi che via via si formavano. Gli Eagles... ».

Gli Eagles a Nuoro?

«Sì, gli Eagles a Nuoro esistevano prima ancora che si formasse la mitica band di Los Angeles nata nel 1971».

E poi... chi altro c’era negli anni Sessanta a Nuoro?

«Gli Eagles, appunto, con Prina, Chiecchia e Putzu; i Cast 36 con Putzu, Selenu, Cottone, Chessa, Pippia; i Maya con Atzara, Scrugli, Cabras e Pintori; i Granchi, con i quali ha militato un giovanissimo Piero Marras, con Chiecchia, Cabras, Pirisino e Succu; gli Lsd con Pirina, Cabras, Brotzu e Piquereddu; gli H2so4 con Chironi, Corrias, Puddu, Soddu e Nieddu; i P67 con Guido Chessa, Cossu, Putzu e Preti; i Cuori solitari con Giannino Goddi vocalist... Ma vi erano anche individualità interessanti che si sono formate in quel periodo: Battista Giordano, Giampaolo Conchedda, Massimiliano Ruiu, tanto per citare alcuni nomi che poi si sono dati al professionismo».

E lei, cosa faceva?

«All’epoca avevo 18 anni e frequentavo da interno il liceo classico degli Scolopi a Sanluri. Lì entrai in contatto con la gioventù cagliaritana in pieno fermento ’68. Con i collegiali formammo un gruppo musicale, i Maghi, con cui ci si esibiva nelle varie feste dei paesi dell’hinterland. Qualche sera si andava a Cagliari per ascoltare i gruppi storici di allora, i Nati stanchi con Franco Montalbano e poi Giuliano Salis, i Barrittas, i Marines, gli Shardana, i Bertas e tanti altri».

Ma a quando risalgono i suoi primi approcci con la musica?

«Ho iniziato a studiare musica all’età di 8 anni sotto la guida del professor Pintus, direttore della banda musicale di Nuoro. Era il 1959, imparai a suonare la fisarmonica ed ebbi le prime nozioni di teoria e solfeggio. In seguito arriva l’amore per la chitarra: durante le vacanze estive a Santa Lucia di Siniscola (1963), insieme ai miei coetanei Tonino Puddu (direttore del coro Su Nugoresu recentemente scomparso) ed Elio Moncelsi, ci capitò di sentire un concerto di Ivan e i Diavoli rossi e fu come una folgorazione. Ricordo il primo approccio con lo strumento mentre cercavamo di riprodurre l’arpeggio della Casa del sole e i vari brani degli Shadows! Io e Tonino Puddu acquistammo subito due chitarre Eko nel mitico negozio di Arca al corso Garibaldi, qui a Nuoro, e cominciammo a provare alcuni brani a casa sua».

Poi cos’è successo?

«Nel 1971 mi iscrissi in Giurisprudenza all’università La Sapienza di Roma. Lì frequentai anche i corsi di musica del Testaccio, entrando in contatto con i musicisti romani. Ebbi la fortuna di conoscere Remo Licastro (in seguito tastierista di Tony Esposito e coautore di Kalimba de luna, un brano di fama internazionale) che mi propose di suonare nei night club della capitale con il suo gruppo, per 9mila lire a serata! Fu una “palestra” fondamentale per me: ebbi modo di imparare veramente come si suona in orchestra e le tecniche per arrangiare i brani. Furono cinque anni intensi: si suonava praticamente ogni sera, facendo da spalla ai vari Ricchi e Poveri, Peppino di Capri, Sandro Giacobbe, Giovanna, Peppino Gagliardi, Nicola di Bari, i New Trolls, Lucio Dalla... ».

Lucio Dalla?

«Sì, Lucio Dalla. Durante una tournée a Madonna di Campiglio, era il dicembre 1976, ebbi modo di conoscere il mitico Chet Baker, reduce da una cura disintossicante, con il quale collaborammo in una indimenticabile serata».

Quando la musica è diventata per lei un’attività?

«Finita l’università ritornai a Nuoro, ritrovai così i vecchi amici musicisti di un tempo e fondammo il Supergruppo (Scrugli, Chiecchia, Selenu, Pattarino) e suonammo insieme per 15 anni, con alcune serate interessanti nell’hinterland nuorese».

Faccia qualche esempio.

«Per esempio, facemmo da spalla a uno sconosciuto Amedeo Minghi e a Leano Morelli».

Dica, dica...

«Nel frattempo studiai con la compianta Antonietta Chironi superando l’esame di Teoria e solfeggio al conservatorio di Sassari e segui per alcuni anni i corsi di chitarra tenuti dal maestro Armando Marrosu nella Scuola civica di Nuoro. Ho frequentato pure per anni i corsi jazz di Nuoro organizzati da Paolo Fresu, ho seguito i corsi di Chitarra di Tomaso Lama e di Composizione di Bruno Tommaso. Presi anche una seconda laurea in Pedagogia con tesi in Storia della musica all’università di Sassari... ».

Le è servita?

«Certo. Attualmente insegno nelle scuole superiori della città».

E nel frattempo ha anche ricostruito la storia dei complessi musicali anni Sessanta a Nuoro...

«Assieme ad alcuni amici abbiamo cercato le vecchie foto del periodo beat e ne abbiamo ritrovato circa 120 dei vari gruppi musicali anche precedenti, ricostruendo così la vita musicale nuorese fin dagli anni Cinquanta».

E nel frattempo è anche riuscito a mettere su una invidiabile collezione di chitarre storiche. Quando ha iniziato?

«La passione per il collezionismo è iniziata circa dieci anni fa, quando in circostanze fortuite riuscii a recuperare la mia prima chitarra elettrica, regalatami da mio padre Gaetano nel 1964, che avevo venduto a un amico. Da allora è stato un continuum di scoperte e sorprese perché il mondo del collezionismo è quanto mai intrigante e appagante».

Quante chitarre possiede?

«Quaranta. Sono soprattutto chitarre elettriche e bassi di produzione italiana e straniera rigorosamente revisionate e in ottimo stato. Ho già fatto una esposizione a Cagliari nel 2003 durante il Beatles day e una a Nuoro per la Notte bianca del 2007. La location nella mia casa è stata realizzata dall’eclettico Annico Ticca Tomea, appassionato cultore del revival musicale».

Storia musicale della Nugoro beat, collezione di chitarre: progetti per il futuro?

«Attualmente suono con i Frammenti anni ’60: Salvatore Chironi (voce), Gianni Pirina (batteria), Mariano Selenu (basso) e Giorgio Magario (tastiere), con i quali condivido interessi e repertorio. È di imminente pubblicazione il nostro secondo cd contenente anche brani dell’indimenticabile Tonino Puddu. Ora, comunque, la mia attività prevalente è la composizione di brani d’autore. Ho musicato diverse poesie, scritto vari inni sacri a quattro voci. Ho firmato un nutrito numero di brani di genere pop romantico».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Tribunale

Sassari, morti di covid a Casa Serena: due rinvii a giudizio

di Nadia Cossu

Video

Impotenza maschile e suv, ne discutono le donne: la risposta di Geppi Cucciari ai talk show dove soli uomini parlano di aborto

Le nostre iniziative