La Nuova Sardegna

Nuoro

Don Pietro Borrotzu: «Dieci milioni di euro non possono bastare»

di Luciano Piras

Il presidente della Carta di Zuri al consiglio regionale «La politica deve impegnarsi e trovare le risorse necessarie»

03 agosto 2013
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NUORO. Pane al pane, vino al vino. Don Pietro Borrotzu lo sa bene: dice quello che deve dire senza girarci troppo attorno. «Non bastano!» sentenzia. I dieci milioni di euro appena stanziati dal consiglio regionale per la lotta alle povertà sono soltanto una caramellina. «Non si può commentare diversamente la decisione del consiglio regionale di ovviare alle storture della legge finanziaria, destinando dieci milioni di euro per il contrasto alle povertà» spiega il sacerdote nuorese alla guida dell’associazione Carta di Zuri. «Le nostre recenti dichiarazioni – va avanti ricordando la denuncia di qualche settimana fa –, insieme a una forte e generalizzata da parte della società civile, hanno evidentemente prodotto un ripensamento di fronte ad una grave “dimenticanza”».

La Regione, infatti, aveva brutalmente cassato le risorse destinate a contrastare il fenomeno della povertà. «Una “dimenticanza” – insiste ancora don Pietro Borrotzu – che riguarda la folla sempre più nutrita di poveri alla disperata ricerca di una vita dignitosa per sé stessi e per la propria famiglia. Quando questo avviene, la politica perde la sua ragion d’essere: quel bene comune che essa ha il compito di perseguire, facendo attenzione a non lasciare indietro nessuno e garantendo a tutti opportunità di vita e di crescita».

Direttore dell’ufficio Pastorale sociale, dal 1989 alla guida della parrocchia nuorese beata Maria Gabriella, il sacerdote originario di Orani parla in qualità di presidente della Carta di Zuri. «Le misure pure importanti degli anni precedenti (30 milioni ogni anno per le povertà dal 2009 al 2012) non sono riuscite a frenare una situazione in continuo peggioramento. La Sardegna si è trovata dentro il vortice di una crisi mondiale di proporzioni catastrofiche e i poveri – spiega il sacerdote – si sono ritrovati nell’occhio del ciclone. Le nuove povertà hanno ampliato e reso ancor più triste il grave fenomeno. Purtroppo tanti si sono arresi e sono precipitati nella disperazione. Se si “dimentica” questa situazione, se non si fa nulla per tentare delle risposte, bisogna parlare di inadeguatezza».

E ancore: «Raccogliamo il sussulto dell’impegno di 10 milioni, piccolo passo, rispetto alla totale dimenticanza. Ma tali risorse non bastano!» ripete don Borrotzu. «Ormai sono insufficienti anche le poste di bilancio più sostanziose.In nome dei poveri richiediamo un ripensamento più congruo rispetto al problema e più deciso nelle scelte prioritarie». La sua è quasi una supplica: «Di fronte ad un aggravamento e ad un ampliamento delle vecchie e nuove povertà la cifra deve essere ritoccata al rialzo o almeno conservare la consistenza degli anni precedenti.Non sarà però sufficiente l’impegno delle risorse. Occorrerà un accompagnamento agile e intelligente e un continuo monitoraggio della spendita e dei risultati. Anche questo fa parte dei compiti della politica. Noi non intendiamo abbassare la guardia neanche ad agosto e in una manifestazione pubblica articoleremo in modo più completo il nostro pensiero».

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