La Nuova Sardegna

Nuoro

Povertà estreme, assalto ai servizi sociali

di Francesco Pirisi
Povertà estreme, assalto ai servizi sociali

Il Comune fa i conti con le poche risorse a disposizione ma le domande di sussidi si moltiplicano in modo esponenziale

08 dicembre 2013
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NUORO. Nell’androne del municipio s’ingrossa la fila delle persone che giorno dopo giorno chiedono un aiuto, diventato essenziale in questi tempi di emergenza economica. Sono locali, ma anche extracomunitarie e la pattuglia dei rom che ha trovato dimora a Pratosardo. Tante richieste e poche risorse a disposizione dell’assessorato dei Servizi Sociali, guidato da Mario Angioi. Anzi un unico fondo specifico, per la cui ripartizione è aperto il bando proprio in questi giorni. C’è tempo sino al 20 dicembre (alle ore 13) per presentare le domande. I sussidi sono alla persona (o alla famiglia) oppure per abbattere i costi di utenze o servizi essenziali. Un terzo intervento, il Servizio civico, riguarda l’assunzione di alcuni disoccupati per 6 mesi, da destinare o a impieghi negli uffici del Comune oppure a lavori nell’abitato, in modo particolare per la cura dell’arredo urbano.

I fondi sono la quota Irap che ogni anno la Regione trasferisce nei territori, con destinazione vincolata per le estreme povertà. «Per l’annualità 2013 abbiamo a disposizione 554mila euro. Qualcosa in più degli anni scorsi, perché la Regione ci ha riconosciuto anche dei residui, a partire dal 2008», spiega l’assessore Angioi.

La scelta sarà fatta in base agli indicatori patrimoniali e reddituali che emergeranno dai documenti (dichiarazione Ise e certificato del nucleo familiare, su tutti) inseriti nella domanda. Il sussidio non potrà superare i 400 euro, mentre chi sarà chiamato all’inserimento lavorativo avrà una retribuzione di 800 euro lordi, oltre all’iscrizione all’Inail e all’assicurazione privata contro gli infortuni. Gli interessati sono tanti. Si possono anche delineare le fattispecie: chi ha perso il lavoro e soprattutto coloro che non hanno la possibilità di essere reinseriti nel circuito produttivo avendo un’età ormai superiore ai 50 anni.

Altro caso d’indigenza è quello conseguente alle separazioni familiari, in aumento anche in città. Chi paga i maggiori contraccolpi economici è soprattutto il padre, spiegano negli uffici dell’assessorato, che deve spesso anche trovarsi un alloggio in affitto, oltre a garantire l’assegno di mantenimento per coniuge e prole. Sempre nutrita poi la pattuglia degli extracomunitari, a partire dai senegalesi, alcuni a Nuoro con l’intera famiglia. Così come i rom, che da anni risiedono a Pratosardo, nella tendopoli che ha sostituito le roulotte bruciate nel rogo di un paio di mesi fa. Il gruppo è seguito da due assistenti sociali del Comune, con attenzione specifica per i piccoli che frequentano le scuole cittadine. Tutti insieme dunque nel novero dei potenziali beneficiari dell’azione municipale di lotta all’indigenza, insieme ai locali. Nell’annualità che si va a concludere proprio ora, l’amministrazione ha potuto dare risposte a 159 domande rispetto alle 878 pervenute. Divise nelle tre linee d’intervento, hanno consentito di garantire 103 sussidi diretti, 25 contributi per l’abbattimento dei costi di utenze e affitti, mentre 31 persone hanno lavorato alle dipendenze degli uffici, nei due turni di sei mesi fissati nel programma di assunzione. Numeri leggermente inferiori nelle annualità di finanziamento 2010 e 2011, quando i beneficiari sono stati rispettivamente 132 e 122. Due anni fa anche una contrazione delle domande, scese a 655 dalle 966 del 2010. A far desistere alcuni pare sia stata la possibilità di vedere la propria pratica sotto la lente d’ingrandimento della Guardia di finanza con cui il Comune proprio nel 2011 ha stipulato un accordo per la verifica della documentazione.

Controlli già ricchi di risultati: nel 2010 sono risultate irregolari 5 richieste per i sussidi e il contributo alle spese familiari. Quattro le irregolarità l’anno passato, 2 delle quali per lavoratori inseriti nel Servizio civico. Per tutti l’obbligo di restituire i soldi. Controlli in corso da settembre sulle domande esaurite nell’anno in corso. L’obiettivo è di garantire equità e trasparenza, ancora più importante in un piano di aiuti dove le richieste sono il quadruplo di chi alla fine diventa beneficiario. Quest’anno il piano viene anticipato, considerato che la Regione ha autorizzato i Comuni a trattenere nelle casse la quota dell’imposta Irap (quella sulle aziende) che prima prelevava e ritrasferiva.

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