La Nuova Sardegna

Nuoro

i numeri

Seicento persone in difficoltà chiedono aiuto alla Caritas

NUORO. Nel 2013 la Caritas diocesana ha dato conforto e sostegno materiale a 600 persone. Sono un numero molto più alto quelle che fanno riferimento ai gruppi creati nelle 46 parrocchie. Casi di...

04 gennaio 2014
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NUORO. Nel 2013 la Caritas diocesana ha dato conforto e sostegno materiale a 600 persone. Sono un numero molto più alto quelle che fanno riferimento ai gruppi creati nelle 46 parrocchie. Casi di povertà aumentati negli ultimi mesi dopo l’alluvione, che ha visto la Caritas di Nuoro aprire una corsia di aiuti andati anche a sollevare dalle necessità primarie le popolazioni della Gallura. Ma non è tutto. Don Francesco Mariani, direttore da un anno e mezzo dell’organismo della Chiesa nuorese, parla del progetto solidaristico che troverà attuazione nel palazzo di via Lamarmora: «Sono in corso i lavori di ristrutturazione. Abbiamo previsto il Centro di ascolto, un punto sanitario, con la presenza di diversi specialisti della medicina. E, insieme, vogliamo realizzare un alloggio per accogliere persone che non hanno un tetto». L’idea è diventata possibile nel momento in cui la Caritas ha ricevuto il lascito della casa dalla famiglia Zedda. Ma siccome anche la provvidenza spesso viaggia accompagnata l’anno scorso si è aggiunta la notizia che la Caritas avrebbe avuto il supporto di tre suore vincenziane, impegnate sino a qualche anno prima a Nuoro in ospedale e nell’asilo di piazza Satta. «Sono giunte a destinazione e avviato l’opera. Hanno compiuto un giro in diocesi per conoscere esigenze e bisogni. E le risposte hanno confermato la situazione di disagio in tutta la sua durezza». La Caritas è uno dei baluardi, con il dovere di portare in mezzo alle difficoltà il valore aggiunto della solidarietà cristiana. Ancora il prete-sociologo, da 15 mesi anche parroco di San Giuseppe: «Come organismo diocesano sovrintendiamo e supportiamo i gruppi delle parrocchie, che nella maggior parte dei casi intervengono direttamente. L’aiuto non è solo materiale, ma spesso spirituale: incontrare le persone sole, i detenuti, tutti coloro che vivono la difficoltà e l’emarginazione». Opera resa possibile dalle tante persone che decidono di mettere a disposizione della causa il tempo libero e le energie. Gli impegni finanziari sono assicurati dai fondi trasferiti dalla Cei (con l’8 per Mille) e dalle offerte «di un territorio che è generoso», sottolinea Francesco Mariani. Il direttore ritorna al dramma dell’alluvione. A Nuoro sono arrivati i fondi raccolti da tutte le diocesi sarda e persino inviati dalla Penisola: «A parte gli interventi nei giorni dell’emergenza, abbiamo programmato un piano da 30mila euro per consentire alle famiglie l’acquisto di elettrodomestici. Altri 40mila sono destinati alle aziende agricole, che stiamo monitorando, insieme alla Coldiretti, per capire di cosa hanno bisogno. Considerate le offerte, posso dire sin da ora che alla fine potremo impegnare sino a 200mila euro». (f.p.)

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