La Nuova Sardegna

Nuoro

Barbagia Flores, il legale della veggente «Nessuna estorsione»

di Valeria Gianoglio
Barbagia Flores, il legale della veggente «Nessuna estorsione»

Al processo in Corte d’assise la parola passa alla difesa Prossime udienze a giugno e luglio, sentenza dopo l’estate

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CAGLIARI. «I sogni che raccontava? Erano solo una maschera, erano solo il modo di darsi un tono, un ruolo all’interno di una comunità che soprattutto all’inizio, dopo il suo ritorno dalla Germania, la emarginava. La considerava una profetessa di sventure».

Va dritto al punto, nella sua arringa al maxi processo Barbagia Flores, l’avvocato Marcello Caddori, che tutela uno degli imputati: Maria Annina Serra, ex operaia dell’azienda florovivaistica di Villagrande Strisaili. È accusata di estorsione in concorso, Maria Annina Serra. Secondo il procuratore Domenico Fiordalisi, infatti, attraverso gli scenari di sventura che diceva di sognare, in realtà stava solo cercando di spaventare la titolare della ditta, Rosanna Fiori, per farla allontanare dall’azienda, e lasciare così campo libero agli altri attuali imputati: Flaviano Stochino, Daniela Depau, e Marco Serra.

«Ma come si può pensare che Maria Annina Serra stesse cercando di allontanare la Fiori dall’azienda? – ha spiegato alla corte d’assise, l’avvocato Caddori nel corso di un’arringa accurata durata circa due ore e mezza – che interesse poteva avere a farlo, visto che era in pessimi rapporti con Stochino, Daniela Depau, e anche con il nipote Marco Serra. E poi non ci possiamo dimenticare del fatto che non aveva interesse ad allontanare la Fiori anche perché proprio la Fiori era una delle sue migliori amiche. Maria Annina Serra era l’unica che aveva il telecomando per aprire l’azienda, era una delle poche che poteva entrare tranquillamente nella foresteria della Barbagia Flores. Il suo compagno, Lussorio Forzinetti, aveva anche rifatto le aiuole dell’azienda in vista dell’arrivo di una ospite della Fiori: Veronica Lario, l’allora moglie di Silvio Berlusconi».

Secondo l’avvocato, dunque, nella condotta della sua assistita, manca del tutto, insomma, l’elemento costitutivo del reato di estorsione: manca il profitto, l’interesse. Maria Annina Serra, dice, non aveva alcun interesse ad allontanare la Fiori dalla Barbagia Flores. E se profetizzava sventure qua e là, attentati, e scenari apocaliticci, secondo il legale era solo per darsi un tono, per ritagliarsi un ruolo all’interno di una comunità che al suo ritorno dalla Germania non l’aveva affatto accettata. «La considerava una sorta di “cugurra”», spiega il legale che al termine della sua arringa ne ha chiesto la piena assoluzione. Il processo Barbagia Flores proseguirà il 5 giugno con l’avvocato Riccardo Floris, che tutela i due presunti mandanti del delitto Fiori, Daniela Depau e Flaviano Stochino. L’avvocato Floris parlerà anche nell’udienza del 19 giugno. Poi, il 10 luglio, toccherà all’avvocato Giorgio Murino, il legale del presunto killer della Fiori, Marco Serra.

Marcello Ladu, l’ex latitante, a giudizio per l’omicidio Giamattei, ieri per la prima volta non era presente in aula, ma si è collegato in videoconferenza dal carcere di Sulmona. In seguito ad alcune intercettazioni in carcere a Sassari, gli inquirenti infatti si sono convinti che tirasse aria di evasione. Per questo Ladu sarebbe stato trasferito a Sulmona.

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