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Nessuno paga: un invalido resta solo e senza assistenza

BIRORI. Non lo vogliono in ospedale e non lo accettano nelle strutture protette perché nessuno paga. Gian Paolo Piras, 50 anni, gravemente ammalato e invalido, necessita di cure continue, ma lo Stato...

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BIRORI. Non lo vogliono in ospedale e non lo accettano nelle strutture protette perché nessuno paga. Gian Paolo Piras, 50 anni, gravemente ammalato e invalido, necessita di cure continue, ma lo Stato (in questo caso la Regione) che trova i soldi per feste e sagre di ogni tipo, non ne ha per pagare l’assistenza a un cittadino senza reddito e condannato a morire in modo poco dignitoso. Il fratello Stefano, che vive altrove, non sa più a che santo votarsi. «Lo trattano come un pacco postale senza destinatario – dice –, a causa di un crollo del tasso di emoglobina, è stato ricoverato da poco all’ospedale di Bosa. È stato poi trasferito a quello di Ghilarza, da dove lo voglio dimettere. A Birori non c’è nessuno che possa assisterlo. Non possiamo ricoverarlo in una struttura protetta perché nessuno di noi può pagare. Il Comune non paga perché non ha soldi e la Regione ha risposto che non può farsi carico del costo. Ma che assistenza è? Quando mai si lascia che un cittadino muoia come un cane? Io non mi sento più cittadino di questo Stato e domenica me ne guarderò bene dall’andare a votare». Gian Paolo Piras necessita di cure continue perché è affetto da una gravissima forma di anemia e da forme altrettanto gravi di diabete e cirrosi. Praticamente è condannato a morte. Non ha alcun reddito. I servizi sociali hanno consigliato ai parenti di vendere i beni di famiglia, una vecchia casa e un vigneto abbandonato da anni che nessuno è disposto a comprare. La vergognosa odissea di Gian Paolo Piras continua nel totale disinteresse di uno Stato assente. (t.g.t.)

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