La Nuova Sardegna

Nuoro

Fonni, restituito l’oro della Madonna

Fonni, restituito l’oro della Madonna

FONNI. Forse si sono sentiti un tantino accerchiati. Il fiato sul collo delle forze dell’ordine, l’odio crescente dei tanti fonnesi che il furto sacrilego non lo hanno mandato giù. Ma anche gli...

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FONNI. Forse si sono sentiti un tantino accerchiati. Il fiato sul collo delle forze dell’ordine, l’odio crescente dei tanti fonnesi che il furto sacrilego non lo hanno mandato giù. Ma anche gli appelli accorati alla restituzione di monili che raccontano storie di dolore. Per ora il dato obiettivo è uno solo: i gioielli della Madonna sono tornati in basilica. Il tutto mentre i fonnesi tirano un sospiro di sollievo e si organizzano per festeggiare alla grande l’edizione 2014 della Sagra. È stata la parrocchia dei Martiri a comunicare la lieta notizia. I gioielli sarebbero stati ritrovati all'interno del tempio, collocati dietro l'altare. La voce sarebbe giunta in forma anonima ai frati che hanno poi effettuato il ritrovamento. La stessa amministrazione comunale ha dato la notizia, dando un sospiro di sollievo al paese. «Come amministrazione comunale – si legge in una nota – non possiamo che essere felici e orgogliosi di questo gesto di ripensamento che equivale a restituire la serenità a Fonni proprio alla vigilia della Festa della Madonna tanto cara ai fonnesi e non solo. Auspichiamo che la nostra comunità manifesti sempre la parte migliore, base fondante dell’indole dei fonnesi che dimostrano amore e passione per il proprio paese in tutte le cose che realizzano».

Argomenti che saranno ripresi nel consiglio comunale di domani sera con inizio alle 18.30. Gli amministratori locali, guidati dal sindaco Stefano Coinu, intendono fare una seria riflessione sui fatti accaduti in questi giorni e si auspicano «una massiccia partecipazione popolare». Sul fronte opposto, sono ancora in corso le indagini per individuare gli pseudo satanisti che hanno dissacrato la chiesetta della Madonna del monte, con pentacoli e simboli demoniaci e distruggendo delle suppellettili nelle cumbessias. Per loro le ore di tranquillità sarebbero contate. Anche perchè il gesto non è passato inosservato. Tanto futile il danneggiamento, quanto maldestro il tentativo di apparire degli idolatri con scritte inneggianti il demonio. Un palese tentativo di depistaggio che non ha tratto in inganno la cittadinanza, che si attende perlomeno delle scuse, anche se rese in forma anonima e quale gesto riparatore concreto. Sarebbe una buona ammenda, che restituirebbe loro quell’onore che si sono giocati distruggendo e profanando un pezzo della cultura religiosa fonnese, caro anche ai centri limitrofi. (g.m.)

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