La Nuova Sardegna

Nuoro

Imprese alluvionate senza finanziamenti

di Sergio Secci

Torpè, restano in graduatoria ma per il momento la Regione non ha abbastanza fondi

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Ammissibili al finanziamento ma non riceveranno neppure un euro per la mancanza di risorse. Beffa per numerose aziende agricole di Torpè che avevano fatto istanza di finanziamento per il ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamità naturali e l’introduzione di adeguate misure di prevenzione. I contributi che dovevano arrivare tramite il bando Psr 2007/2013 è l’ulteriore mazzata ad un territorio già pesantemente colpito dall’alluvione del novembre scorso.

«Abbiamo avuto modo di prendere atto con amarezza che molte aziende sono in graduatoria per il contributo – dice il sindaco Antonella Dalu – ma al momento per mancanza di risorse non sono beneficiarie. La cosa che ci sembra sconcertante in tutto questo è che con l’ applicazione di alcune semplici priorità contenute nei criteri di valutazione del bando viene penalizzato l’intero territorio Baroniese». Sono infatti premiati maggiormente i giovani imprenditori sino ai 40 anni di età e nel caso di domande a parità di punteggio è data la precedenza alle domande di aiuto con maggior danno accertato nella perizia.

«Pur non avendo niente in contrario all’aiuto alle giovani imprese – continua la Dalu – ci risulta difficoltoso capire come in una situazione quale l’evento calamitoso, si possano fare distinzioni o forse e più esatto dire discriminazioni tra chi ha più o meno di 40 anni. Come se chi ha lavorato e lavora in agricoltura da più tempo con più anni di sudore e sacrifici abbia meno diritti e bisogno di altre giovani aziende che magari, lo sono soltanto sulla carta».

Sempre secondo il sindaco, altro elemento discriminante è l’applicazione del principio che si premia chi ha avuto maggior danno, scorrendo la graduatoria in alcuni casi verrebbe veramente da dire che “piove sempre sul bagnato”, con risorse assegnate ai grandi danni delle grandi aziende. «Anche in questo caso – continua il sindaco – un principio corretto che aiuta maggiormente chi ha avuto più danno, ma magari non più bisogno, porta ad un applicazione sbagliata che lascia senza risorse aziende, più piccole ma forse con maggiori danni se rapportati alla potenzialità produttività e alla stessa possibilità di sopravvivenza. Bisogna pertanto necessariamente rivedere questo sistema di assegnazione delle risorse e provvedere nell’ immediato a reperirne di ulteriori, perché non è pensabile che un vecchio agricoltore con più di 40 anni con l’azienda completamente distrutta dagli eventi calamitosi, possa morire senza aiuti».

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