La Nuova Sardegna

Nuoro

Peste suina, in campagna ritorna l’incubo

di Mattia Sanna
Peste suina, in campagna ritorna l’incubo

Decine di maiali infetti abbattuti tra Nuoro, Oliena e Orgosolo dove si teme anche la recrudescenza della trichinellosi

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NUORO. Ritorna l’incubo della peste suina. Dal Monte Ortobene al Supramonte, l’epidemia sta flagellando gli allevamenti di maiali, mettendo in ginocchio un’economia fiorente e in un momento particolarmente delicato. La peste è stata scoperta dagli agenti della Forestale su due carcasse di cinghiali trovate tra i cespugli del Monte e in pochi giorni è arrivata fino a Orgosolo. Passando per le campagne di Mughina e arrivando a Badde Manna, seminando la morte in decine di allevamenti. I veterinari dell’Asl 3 hanno abbattuto decine di maiali in strutture protette e curate, a conferma che gli “untori” vogliono nuovamente far salire la tensione e cercare di riportare il problema all’attenzione della Regione. Che sta cercando di combattere l’epidemia annullando i rimborsi dei maiali abbattuti, proprio per evitare che continui quel sistema che anche dagli addetti ai lavori è considerato un vero e proprio business. Sarà una battaglia lunga e difficile, mentre i maiali continuano a morire e le porcilaie attrezzate all’interno della zona infetta sono costrette a sopportare costi insopportabili, rischiando il fallimento.

Dopo Badde Manna, l’epidemia si è allargata a Orgosolo, dove il sindaco ha già firmato diverse ordinanze di abbattimento dei capi infetti. Ma si teme anche per un possibile ritorno dell’incubo trichinellosi. Il bilancio di questi giorni è abbastanza pesante: decine e decine i casi acclarati. La zona colpita è tra Nuoro, Oliena e Orgosolo, in particolare nei pascoli collocati di Monte Locoe e Olettana, dove si é resa necessaria addirittura la soppressione di un allevamento.

La preoccupazione è davvero grande perchè gli animali abbattuti erano regolarmente denunciati e controllati secondo le prescrizioni igienico-sanitarie previste dalla legge. Si sospetta che la malattia possa esplicare i suoi effetti più gravi, coinvolgendo l’uomo, in qualità di possibile incubatore del parassita: è di poco tempo fa la notizia di un caso accertato di trichinella. I ventisei ricoveri censiti, legati a questa pericolosissima patologia sono infatti un incubo non troppo lontano nel tempo. L’amministrazione di Orgosolo sta correndo ai ripari. Il sindaco Dionigi Deledda, oltre a rinnovare tutte le raccomandazioni alla popolazione su un consumo oculato e attento delle carni suine e a chiedere un intervento urgente delle autorità competenti, é impegnato in un’azione di monitoraggio e contrasto della piaga. Nelle scorse settimane, Deledda aveva partecipato a numerose conferenze sul problema che avevano anche visto la presenza degli assessori regionali alla Sanità, Luigi Arru, e all’Agricoltura, Elisabetta Falchi, e di diversi docenti della facoltà di Veterinaria dell’Università di Sassari. In un consiglio comunale del marzo 2011, il sindaco aveva fatto intervenire il massimo esperto italiano: Edoardo Pozio, specialista dell’Istituto superiore di sanità, che aveva spiegato quali fossero le misure da adottare per scongiurare il diffondersi dell’epidemia.

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