Peste suina, in campagna ritorna l’incubo
Decine di maiali infetti abbattuti tra Nuoro, Oliena e Orgosolo dove si teme anche la recrudescenza della trichinellosi
NUORO. Ritorna l’incubo della peste suina. Dal Monte Ortobene al Supramonte, l’epidemia sta flagellando gli allevamenti di maiali, mettendo in ginocchio un’economia fiorente e in un momento particolarmente delicato. La peste è stata scoperta dagli agenti della Forestale su due carcasse di cinghiali trovate tra i cespugli del Monte e in pochi giorni è arrivata fino a Orgosolo. Passando per le campagne di Mughina e arrivando a Badde Manna, seminando la morte in decine di allevamenti. I veterinari dell’Asl 3 hanno abbattuto decine di maiali in strutture protette e curate, a conferma che gli “untori” vogliono nuovamente far salire la tensione e cercare di riportare il problema all’attenzione della Regione. Che sta cercando di combattere l’epidemia annullando i rimborsi dei maiali abbattuti, proprio per evitare che continui quel sistema che anche dagli addetti ai lavori è considerato un vero e proprio business. Sarà una battaglia lunga e difficile, mentre i maiali continuano a morire e le porcilaie attrezzate all’interno della zona infetta sono costrette a sopportare costi insopportabili, rischiando il fallimento.
Dopo Badde Manna, l’epidemia si è allargata a Orgosolo, dove il sindaco ha già firmato diverse ordinanze di abbattimento dei capi infetti. Ma si teme anche per un possibile ritorno dell’incubo trichinellosi. Il bilancio di questi giorni è abbastanza pesante: decine e decine i casi acclarati. La zona colpita è tra Nuoro, Oliena e Orgosolo, in particolare nei pascoli collocati di Monte Locoe e Olettana, dove si é resa necessaria addirittura la soppressione di un allevamento.
La preoccupazione è davvero grande perchè gli animali abbattuti erano regolarmente denunciati e controllati secondo le prescrizioni igienico-sanitarie previste dalla legge. Si sospetta che la malattia possa esplicare i suoi effetti più gravi, coinvolgendo l’uomo, in qualità di possibile incubatore del parassita: è di poco tempo fa la notizia di un caso accertato di trichinella. I ventisei ricoveri censiti, legati a questa pericolosissima patologia sono infatti un incubo non troppo lontano nel tempo. L’amministrazione di Orgosolo sta correndo ai ripari. Il sindaco Dionigi Deledda, oltre a rinnovare tutte le raccomandazioni alla popolazione su un consumo oculato e attento delle carni suine e a chiedere un intervento urgente delle autorità competenti, é impegnato in un’azione di monitoraggio e contrasto della piaga. Nelle scorse settimane, Deledda aveva partecipato a numerose conferenze sul problema che avevano anche visto la presenza degli assessori regionali alla Sanità, Luigi Arru, e all’Agricoltura, Elisabetta Falchi, e di diversi docenti della facoltà di Veterinaria dell’Università di Sassari. In un consiglio comunale del marzo 2011, il sindaco aveva fatto intervenire il massimo esperto italiano: Edoardo Pozio, specialista dell’Istituto superiore di sanità, che aveva spiegato quali fossero le misure da adottare per scongiurare il diffondersi dell’epidemia.