La Nuova Sardegna

Nuoro

La Gilda premia Niffoi e il coraggio dei docenti

di Pietro Rudellat
La Gilda premia Niffoi e il coraggio dei docenti

La seconda edizione del “Civetta d’oro” assegnata al grande scrittore di Orani «Sentiamoci tutti come novelli partigiani che devono combattere per la cultura»

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NUORO. È andato a Salvatore Niffoi il premio Civetta d’oro 2014 indetto dalla Gilda. La premiazione dello scrittore di Orani si è svolta nell’auditorium dell’Itc Satta di Biscollai nel corso del convegno nazionale “Gli insegnanti. Donatori di neuroni”, che ha avuto lo scopo di approfondire il ruolo dell’insegnante nel nuovo contesto culturale del nostro paese. Il premio Civetta d’oro è stato istituito nel 2011 con lo scopo di premiare personalità che si siano distinte in campo culturale, prevalentemente in ambito educativo. «Un popolo senza cultura è un popolo di ciechi vedenti – ha detto Niffoi nel suo intervento – Oggi i giovani parlano con il linguaggio dello smartphone e qualcuno si domanda perché accada. La colpa è tutta di questo attacco alla scuola e agli insegnanti. La burocratizzazione della scuola porta all’imbarbarimento.». Niffoi ha duramente contestato gli attacchi che la politica e la burocrazia hanno portato alla scuola in questi anni. «È stato come un terremoto che ha scosso le fondamenta della scuola – ha detto lo scrittore – Oggi è assente la figura del maestro, dell’insegnante, quella figura che le persone della mia generazione hanno invece ben radicata nei loro ricordi. I ragazzi di oggi si stanno impoverendo, parlano quello che io ho battezzato un linguaggio neofuturista ed hanno perso la voglia di comunicare. La politica ha fatto male alla scuola, devitalizzando gli insegnanti, la cui figura è stata ingabbiata nella burocrazia. L’educazione comporta un rapporto diretto fra insegnante ed alunno, perché l’insegnante deve essere colui che crea i cittadini e ne accresce i valori. Occorre riprendere il filo che si è interrotto e ridare il giusto spazio alla figura dell’insegnante. Sentiamoci tutti come nuovi partigiani che devono combattere per la cultura, perché chi è insegnante lo resta per tutta la vita». Al convegno nazionale della Gilda, affollatissimo, dopo i saluti del sindaco Sandro Bianchi, del provveditore regionale Francesco Feliziani, di quello provinciale, Pierangela Cocco, sono intervenuti il coordinatore nazionale della Gilda, Rino Di Meglio, la vice coordinatrice Maria Domenica Di Patre.

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