La Nuova Sardegna

Nuoro

Anti-inceneritore, la marcia di protesta fa tappa a Macomer

di Tito Giuseppe Tola
Anti-inceneritore, la marcia di protesta fa tappa a Macomer

Riparte la mobilitazione. Il primo sit-in si terrà a Tossilo Poi lo spostamento a Ottana e un dibattito sull’ambiente

31 maggio 2014
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MACOMER. La marcia del coordinamento regionale dei comitati che portano avanti battaglie ambientaliste in Sardegna farà tappa oggi a Macomer per rilanciare la mobilitazione contro l’inceneritore di Tossilo. La “Marcia per la nostra terra” è partita e ha fatto la prima tappa il 16 maggio a Sassari. La marcia simbolica di comitati, associazioni e gruppi territoriali di tutta la Sardegna che fanno capo al coordinamento regionale “Non bruciamoci il futuro - Comitati sardi in rete” sarà oggi pomeriggio a Macomer e Ottana.

«Il primo sit-in si terrà dalle ore 16 alle 16,30 di fronte all’inceneritore di Tossilo – spiega Sergio Pilia, uno dei responsabili del comitato regionale, – alle ore 17 inizierà la marcia verso Ottana dove, alle ore 17,30 nel centro polivalente di via Lussu, si terrà un dibattito pubblico sui temi dell’ambiente. La manifestazione ha lo scopo di denunciare le criticità del territorio per la mancata bonifica dei siti inquinati, l’aggressione da parte delle multinazionali della speculazione energetica, l’inutilità degli inceneritori di rifiuti e dei danni che causano alla salute, all’economia e all’ambiente. Con questa iniziativa porteremo all’attenzione di tutti le nostre proposte alternative. Servirà anche per richiamare gli amministratori al dovere di ascolto, di rappresentanza, di vigilanza, di tutela del diritto alla salute dei loro concittadini». Il sit-in di Macomer assume anche un’altra valenza: è la ripresa della mobilitazione contro l’inceneritore di Tossilo e contro il progetto di realizzazione di una nuova linea di incenerimento. Dopo la fase organizzativa del coordinamento regionale, il comitato rilancia la battaglia per chiudere i forni dell’impianto di trattamento dei rifiuti di Macomer e impedire la realizzazione di una nuova linea di incenerimento che dovrebbe sostituire le altre due.

La mobilitazione dei comitati, che sono più di quaranta, sostiene anche la petizione al presidente della Regione per una moratoria che blocchi tutti i nuovi progetti di impianti di produzione di energia da combustione con la revoca delle incentivazioni per quelli esistenti e congeli i progetti per la produzione di energie rinnovabili non vincolati all’autoconsumo e gli impianti di incenerimento dei rifiuti e di potenziamento di quelli esistenti, a partire da quello di Macomer, in attesa della definizione dei nuovi piani regionali su energia, rifiuti e tutela del paesaggio.

La ripresa delle mobilitazione contro l’inceneritore apre una fase nuova delle iniziative promosse dal comitato Non Bruciamoci il Futuro, che si costituì sei anni fa portando avanti la battaglia contro il revamping anche con proposte alternative che prevedevano forme di trattamento nuove. L’ipotesi era quella di riconvertire spegnere e smantellare il termovalorizzatore per realizzare piattaforme di differenziazione e recupero simili a quelle in uso in un impianto di trattamento di Vedelago (Treviso). Nel frattempo è andata avanti la gara d’appalto per la progettazione, la realizzazione e la gestione della nuova linea, che avrà una capacità produttiva di 60 mila tonnellate all’anno e sostituirà quelle vecchie da smantellare, le quali marciano con una media di 30 tonnellate all’anno. Superati gli ultimi ostacoli, costituiti da un ricorso al Tar presentato dal una delle ditte che hanno partecipato alla gara d’appalto e il ricorso alla commissione dell’Unione Europea inoltrato da un’associazione ambientalista, si attende ora l’avvio della procedura per la valutazione di impatto ambientale. Richiede minimo sei mesi, per cui si prevede che la pratica si concluderà in autunno. Ciò significa che, compiuti gli altri adempimenti amministrativi, i lavori potrebbero iniziare alla fine del 2014 o ai primi dell’anno prossimo. A progettare e realizzare il nuovo impianto sarà un consorzio temporaneo di imprese del quale è capofila Area Impianti spa di Albignasego in provincia di Padova. Col nuovo impianto si prevede un abbattimento delle tariffe di smaltimento dei rifiuti, oggi alle stelle. Smaltire una tonnellata di rifiuti costa 199,15 euro più Iva, un costo che suscita le proteste degli amministratori dei comuni che conferiscono a Tossilo.

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