La Nuova Sardegna

Nuoro

Il pasticciaccio di Orosei, nuove carte sugli usi civici

di Angelo Fontanesi
Il pasticciaccio di Orosei, nuove carte sugli usi civici

L’ex assessore Loddo: «I terreni interessati non sono più di un centinaio di ettari Metto tutto a disposizione gratuitamente, oggi un’assemblea pubblica»

07 giugno 2014
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OROSEI. Oltre 1.000 copie di atti conformi all’originale oltre ad una settantina di carte catastali risalenti dal 1776 (l’infeudamento della marchesa Maddalena D’Albis) sino ai nostri giorni. Questa la consistenza documentale del certame rintracciato negli archivi di mezza Italia da Fabrizio Loddo, ex assessore ai Beni comunali nei primi anni 2000, che comproverebbe l’inesistenza (se non residuale) di terreni soggetti ad uso civico nel comprensorio oroseino.

«I terreni gravati da uso civico a Orosei non sono più di un centinaio di ettari – afferma l’ex assessore – contro i 1.350 dell’ultimo accertamento fatto dalla Regione del 2011 che comprende i comparti di Cala Liberotto, Sos Alinos, Sas linnas siccas, Fuile ’e mare e Su Mutrucone». Una ricerca intrapresa da Fabrizio Loddo a sue spese per un motivo ben preciso. Da 14 anni, infatti, è coinvolto nel “caso reliquati” (prima udienza rinviata proprio l’altro ieri al prossimo 16 settembre) dove, in virtù del ruolo amministrativo che ricopriva, è imputato di lottizzazione abusiva su terreni gravati da uso civico.

«Ma i documenti di cui sono in possesso certificano non solo come i reliquati di Cala Liberotto non fossero gravati da uso civico, ma non lo sia più, dal 1847, praticamente tutto il territorio comunale». Loddo insomma avrebbe trovato la “prova regina” che nessuno sinora era riuscito a rintracciare e ne avrebbe dato comunicazione al Comune di Orosei, impegnato anch’esso a risolvere una delle più gravi problematiche urbanistiche ed economiche del territorio. Stante l’accertamento regionale, centina di case e ville al mare, ma anche alberghi, residence e attività produttive realizzate sin dalla fine degli anni ’60 con tutte le autorizzazioni del caso non avrebbero infatti nessun titolo di proprietà. Condizione che rende impossibile eseguire qualsiasi intervento nel comparto Cala Liberotto-Sos Alinos, pratiche di transizioni o successioni immobiliari comprese. «Ho chiesto alla giunta un incarico formale per uno staff tecnico-legale di mia fiducia per produrre una nuova verifica alla Regione – dice Loddo –. Un incarico che non prevede nessun rimborso economico per il sottoscritto mentre i tecnici sarebbero pagati solo in caso di esito positivo». Proposta che il Comune starebbe vagliando con estrema cautela ma Loddo ha deciso comunque di coinvolgere anche i privati coinvolti nel pasticciaccio usi civici.

L’incontro si terrà oggi alle 18 nei locali Todde a Gollai dove oltre all’ex assessore ai Beni comunali saranno presenti i legali e i tecnici del suo staff. «L’incontro è aperto a tutti – fa sapere Loddo – compresi gli amministratori comunali».

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