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Nuoro

Capo Comino, il faro tra le Dimore d’Italia

Capo Comino, il faro tra le Dimore d’Italia

È tra gli immobili di “Valore Paese”: lo Stato lo affiderà a imprenditori turistici per massimo 50 anni

22 giugno 2014
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SINISCOLA. Le sei concessioni demaniali che l’amministrazione comunale ha affidato con il bando di gara appena concluso sono solo una parte di quelle previste in prospettiva dal Pul, il piano di utilizzo del litorale, che ne prevede complessivamente ben 32. Le altre, o alcune di esse, saranno affidate probabilmente nei prossimi anni. Il dato complessivo include quelle già esistenti, che al momento sono cinque sparse sull’intero territorio costiero. Queste concessioni hanno validità sino al 2020 in base al decreto Monti del 2012. Sono concessioni che datano già alcuni anni, e che probabilmente dovranno uniformarsi alla linea per così dire ecocompatibile che il Comune di Siniscola intende portare avanti con il Pul. Alcune “green” e rispettose dell’ambiente lo sono già da tempo, è il caso per esempio di S’ena e s’acchitta. Altre dovranno fare ancora un po’ di strada per diventarlo e dovranno avere più rispetto del territorio (in particolare le attività turistiche nelle aree Sic, siti di interesse comunitario) e della gestione di spazi pubblici.

C’è poi il capitolo fari, che a Siniscola desta molto interesse per la presenza di due autentiche perle, che si trovano a Capo Comino a poche centinaia di metri di distanza. Quello più noto appartiene all’Agenzia del Demanio. È talmente suggestivo che lo Stato lo ha inserito tra le Dimore d’Italia all’interno del progetto Valore Paese, che prevede la concessione per fini culturali o turistico ricettivo di edifici storici pregevoli sparsi nell’intero territorio nazionale. La gara per il faro di Capo Comino, destinato a diventare un piccolo albergo, probabilmente di lusso, non è stata ancora bandita. La norma prevede l’affidamento in gestione sino a 50 anni.

C’è poi il vecchio faro, che sorge sul promontorio che sovrasta Capo Comino. Ne è proprietario il Comune di Siniscola, che intende destinarlo a polo ambientale e a osservatorio astrinomico. Il progetto si avvale di finanziamenti europei ma il bando di gara per il suo affidamento, dato per imminente nei mesi scorsi, non è stato ancora effettuato. Tra i motivi, le polemiche sollevate dalla parte dell’opposizione in consiglio comunale che vede nella destinazione di questo faro (ma anche del “nuovo”) una svendita del territorio. Nel frattempo le due strutture restano rigorosamente chiuse. (p.me.)

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