La Nuova Sardegna

Nuoro

I Saveriani se ne vanno Un impegno lungo 60 anni

di Tito Giuseppe Tola
I Saveriani se ne vanno Un impegno lungo 60 anni

Ormai certo l’abbandono della città da parte dei missionari, rimasti in quattro E si discute sul futuro dell’edificio in via Toscana che ha ospitato l’Ordine

24 giugno 2014
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MACOMER. Dopo oltre 60 anni di presenza e di impegno religioso e sociale, i Saveriani lasciano Macomer. Non partiranno dall’oggi al domani, anche perché una partenza improvvisa, oltre a suscitare sconcerto, lascerebbe in abbandono la grande struttura realizzata in via Toscana negli anni Cinquanta e Sessanta. Nei giorni scorsi, due religiosi incaricati dalla direzione generale di Parma, padre Rosario Giannattasio e padre Sergio Moscardin, hanno incontrato il sindaco di Macomer, Antonio Succu, e il presidente della Confcooperative, Francesco Sanna, con i quali hanno avviato un’interlocuzione sull’utilizzo dei locali che si renderanno disponibili con la cessazione della presenza dei missionari a Macomer. Di date ancora non se ne parla. Nell’istituto di via Toscana sono rimasti in quattro. Il superiore, padre Virginio Simoncelli, non ne sa più di tanto. È da sei anni a Macomer e l’anno prossimo, a settembre, scadrà il suo incarico e partirà per il Congo. «I confratelli che hanno incontrato l’amministrazione comunale e la Confcooperative non hanno ci riferito più di tanto – racconta padre Simoncelli –, presumo che si chiuda l’anno prossimo quando scadrà il mio mandato. Noi andiamo dove ci mandano e facciamo ciò che ci viene ordinato. So che c’è un’interlocuzione col comune per l’uso dei locali, ma non ne conosciamo il contenuto». Del quale parla invece il sindaco, Antonio Succu, il quale spiega che nell’ottica del contenimento delle spese e dei costi, i Saveriani hanno deciso di ridimensionare la loro presenza in Sardegna. Sono rimasti in pochi e la crisi ha assottigliato le risorse necessarie per mantenere in vita l’Istituto di Macomer, che da oltre mezzo secolo è una presenza importante, soprattutto per i giovani. Il percorso che porterà alla chiusura dell’istituto di Macomer è iniziato nel 2010. La presenza dei Saveriani in Sardegna sarà limitata alla “casa” di via Sulcis a Cagliari. «Ci dispiace che lascino Macomer – dice il sindaco –, ma non possiamo fare niente per evitarlo. Sono venuti per sapere se eravamo interessati ai locali e a tutto ciò che rappresentano per la città. È un patrimonio prezioso che non vogliamo disperdere. Sarà destinato a usi sociali lasciando sempre la porta aperta ai Saveriani per le loro attività». Gli uffici hanno predisposto una bozza di accordo per rilevare il complesso in comodato d’uso. Il documento sarà discusso alla prossima riunione di consiglio. «La partenza dei Saveriani è una perdita grave per la città – dice il consigliere di minoranza Giuseppe Ledda –, la loro presenza ha avuto ricadute importanti sul piano religioso e della solidarietà. È un ulteriore impoverimento di Macomer. Sarebbe stato meglio portare il problema in consiglio da prima per tentare di evitarne la partenza».

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