La Nuova Sardegna

Nuoro

IL SOLE, LA LUNA, LE STELLE I rituali per il Solstizio. Tra fuochi propiziatori e le preghiere a San Giovanni

IL SOLE, LA LUNA, LE STELLE I rituali per il Solstizio. Tra fuochi propiziatori e le preghiere a San Giovanni

L’almanacco di Tonino Bussu

28 giugno 2014
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Le lunghe e interminabili giornate soleggiate e le notti brevi di giugno, che culminano col Solstizio, segnano l’arrivo dell’estate salutata da eventi sacri e profani. E legata al Solstizio è la festa di San Giovanni, festività solenne e importante di fine giugno cui sono riferiti riti tradizionali di vario genere alcuni dei quali risalgono ai tempi delle ricorrenze in onore di Cerere, dea delle messi. E da questa festività pagana pare abbiano origine anche i fuochi che quasi ogni comunità in Sardegna accende per San Giovanni. Fuochi propiziatori che rimandano a quelli di Sant’Antonio per il solstizio invernale e che ora all’imbrunire delle serate estive sembrano grandi lampade, diffuse in tutta l’isola, che hanno ispirato il nome “lampadas” in lingua sarda per questo mese. E nel periodo che precedeva questa festività le giovani braccianti, durante il loro duro lavoro, interrogavano il cucù sull’età per il matrimonio: Cucu meu Sole/ cantos annos pro pònnere su codditu de listone; cucu meu negale/ cantos annos pro mi cojùvare; cucu meu isteddu/ cantos annos pro pònnere s’aneddu. Ma non sempre il cucù era in sintonia con le loro aspirazioni e spesso col suo canto rinviava di gran lunga il matrimonio. Allora le giovani, indispettite, imprecavano contro di lui e si invocavano a San Giovanni perché lo punisse facendolo tacere. E il Santo, per esaudire i loro desideri, tagliò la lingua al cucù che da fine giugno non canta più come prima. Ma queste ragazze, curiose di scoprire anche il mestiere del futuro marito, il pomeriggio della vigilia della festa si recavano in campagna a mudare sa trovodda, per adornare il verbasco con briciole di pane e pezzetti di formaggio. E il giorno dopo, in base all’insetto trovato attorno, si convincevano che la sorte avrebbe destinato loro come marito un contadino, un pastore, un vaccaro o un artigiano.

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