La Nuova Sardegna

Nuoro

Asl, tagliate decine di strutture semplici

di Pier Luigi Piredda
Asl, tagliate decine di strutture semplici

Sale la tensione all’interno dell’azienda sanitaria nuorese dopo la pubblicazione di una delibera con i ridimensionamenti

13 luglio 2014
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NUORO. «I direttori generali devono andare via, sono il primo a sostenerlo. Anzi, ritengo che si debba arrivare a una norma che preveda il cambio dei direttori generali delle aziende sanitarie contestualmente al cambio della giunta regionale, visto che i manager delle Asl non sono dei tecnici asettici, ma rispondono a logiche politiche». Parole dell’assessore regionale alla Sanità, Luigi Arru. Cadute finora nel vuoto. E che non hanno assolutamente scalfito l’incedere deciso del direttore generale dell’Asl 3 di Nuoro, Antonio Maria Soru, che dopo aver avviato l’applicazione dell’Atto aziendale è andato avanti senza indugi, nonostante la lettera-consiglio dell’assessore che ad aprile aveva invitato tutti i manager «a sospendere l’assunzione di quasiasi iniziativa non concordata con la Regione».

Sollevando un polverone con la pubblicazione, sul sito istituzionale dell’Asl 3, di una delibera, la numero 892, con all’oggetto un argomento particolarmente scottante: «Individuazione delle nuove strutture semplici afferenti le strutture complesse e revoca di quelle preesistenti». Una delibera con la quale è stato tagliato in un colpo solo quasi un centinaio di strutture semplici (rigorosamente senza nomi, almeno per il momento anche se gli interessati sono stati informati), con un ridimensionamento dei medici incaricati che si sono ritrovati, da un giorno all’altro, a svolgere le stesse mansioni ma con un diverso incarico professionale e anche con lo stipendio decurtato. «Le strutture semplici – è spiegato nella circostanziata delibera adottata dall’Asl – sono articolazioni organizzative delle strutture complesse, giustificate dalla parziale autonomia organizzativa in termini di attività, strumentazione e risorse professionali, rilevando che l’autonomia professionale in ambito clinico non comporta l’attivazione di una struttura semplice, ma un incarico di alta specializzazione».

La rivoluzione interna ha acuito i contrasti esistenti da tempo nell’azienda ospedaliera e fatto riemergere conflitti che sembravano sopiti. Situazioni di tensione, che nei vari reparti avevano anche portato a contrasti, contrapposizioni e anche epurazioni, camuffate con trasferimenti ad altri incarichi, stanno ora riaffiorando. Rischiando di far cadere nel caos più totale numerosi ospedalieri in un momento complicato a causa delle ferie estive.

Ma la direzione generale dell’Asl 3 è andata dritta senza tentennamenti, come è stato ben evidenziato nella delibera: «...da una valutazione dell’assetto attuale si rileva la non rispondenza di gran parte delle strutture semplici attualmente operative ai criteri previsti, rendendo quindi necessaria una rivisitazione del loro contenuto e una verifica della coerenza con i bisogni delle strutture complesse, in modo che sia possibile stabilire e rispettare chiare ripartizioni di responsabilità».

La delibera, come già successo per l’Atto aziendale, è già stata impugnata da alcuni responsabili di strutture semplici, in particolare quelli di alcune specialistiche fondamentali per il funzionamento dei dipartimenti, che sono stati ridimensionati all’improvviso.

Ecco che cosa è stato stabilito dalla delibera: «....revocare, interrompendone l’operatività, le strutture semplici quali articolazioni organizzative delle strutture complesse e conseguentemente tutti gli atti deliberativi che ne autorizzavano l’istituzione; ...vengono meno tutti gli incarichi correlati e il relativo trattamento economico; ...disporre le selezioni per l’attribuzione dei nuovi incarichi, dando atto che l’affidamento degli incarichi di struttura verrà disposto congiuntamente a quelli di natura professionale di alta specializzazione; ...nelle more di definizione delle selezioni e dell’attribuzione dei nuovi incarichi, nelle strutture semplici, già esistenti nel precedente assetto e riproposte nel nuovo, vengono provvisoriamente confermati gli attuali responsabili; ...di riattribuire la responsabilità delle attività assegnate alle strutture revocate, ai direttori delle Strutture complesse che le contengono; ...di comunicare questa delibera all’assessorato regionale alla Sanità».

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