Usi civici, dibattito in consiglio
Lunedì si discuterà dei vincoli che gravano sull’area di Cala Liberotto
OROSEI. Come non bastassero l'approvazione delle nuove aliquote Imu, Tasi, Irpef e Tari. Come non bastasse la presentazione del bilancio di previsione 2014. O come non fossero sufficienti le attese comunicazioni della maggioranza in merito allo stato dell'arte del nuovo Puc. Il consiglio comunale previsto per lunedì alle 18 l'argomento forte lo conserva all'ultimo posto dell'agenda e recita semplicemente “Usi civici: comunicazioni”. E saranno comunicazioni destinate a suscitare scalpore. In ogni caso. Perché, dopo diversi incontri e interlocuzioni con l'amministrazione comunale, l'ex assessore ai Beni comunali Fabrizio Loddo avrebbe deciso di mettere gratuitamente a disposizione del Comune tutte le carte originali da lui ritrovate in seguito ad una personale ricerca negli archivi di mezza Italia e che attesterebbero l'inesistenza (o quasi) del vincolo su tutto il territorio oroseino.
Sarà lo stesso Fabrizio Loddo (protagonista nei primi anni 2000 dell'affaire reliquati per il quale è tuttora a processo con l'accusa di abuso edilizio aggravato dagli usi civici) ad illustrare ai consiglieri e al pubblico quali siano le “prove regine” che è riuscito a scovare e che sarebbero determinanti per risolvere positivamente l'impasse che da diversi anni blocca di fatto ogni attività immobiliare nel comparto costiero di Cala Liberotto. Si tratta di 1300 ettari edificati e lottizzati sin dagli anni Sessanta che la Regione però nel suo ultimo accertamento del 2011 ritiene da sempre gravati dagli usi civici. Fatto che invalida ogni atto immobiliare, edificatorio e urbanistico stipulato sinora nella località turistica più famosa della costa oroseina.
Le “prove regine” in mano all’ex assessore sarebbero tante e collegate tra loro da carte catastali originali e atti amministrativi che coprono un arco temporale di circa 150 anni. Carte e mappe sparpagliate in una moltitudine di archivi di Stato, da quelli di Cagliari a Torino, passando per diverse prefetture e ministeri. Ma due certami su tutti porrebbero la parola fine al caso usi civici di Orosei. Due “pistole fumanti” ritrovate da Loddo. Si tratterebbe di una comunicazione della Prefettura di Sassari del 1907 e di una sentenza della commissione statale sugli usi civici risalente al 1937. Due documenti che comproverebbero come il terreno di Orosei, in seguito a diversi passaggi catastali, sia stato quasi interamente sdemanializzato ed entrato nella piena disponibilità immobiliare dell'ente comunale. Carte che ora il Comune potrebbe usare per chiedere alla Regione, in regime di autotutela, un nuovo e risolutore accertamento sugli usi civici ad Orosei.