La Nuova Sardegna

MACOMER. L'allarme è scattato subito alle prime fiammate. Il fuoco era quasi spento, ma il maestrale ha reso difficile il lavoro dei vigili dei forestali. L'incendio divampato nel pomeriggio di domenica alla periferia di Macomer è dilagato nelle campagne spinto dal maestrale, ha superato la ferrovia e ha percorso decine di ettari di pascolo cespugliato. Il vento ha continuato ad alimentare il fuoco impedendo al personale del servizio antincendio di domare definitivamente le fiamme, che in una situazione diversa sarebbero state spente con alcuni getti d'acqua. La situazione è diventata difficile quando il fronte del fuoco ha cambiato direzione e ha rischiato di raggiungere la ex Carlo Felice che collega Macomer al bivio di Borore, dove il fumo ha ridotto la visibilità e per sicurezza è stata chiusa al traffico per un paio d'ore. L'incendio è divampato verso le 19,30 e l'allarme è stato immediato. Il fuoco è partito da dietro i capannoni a schiera della zona industriale di Bonu Trau. «Siamo stati tra i primi a chiedere l'intervento del personale antincendio – dice l'assessore Giovanni Lai, che ha coordinato gli interventi previsti nelle emergenze dal piano comunale di protezione civile, – sono arrivati subito gli uomini dell'Ente foreste e i vigili del fuoco. L'incendio era quasi domato, ma all'improvviso il prossimità della ferrovia ha ripreso ad ardere con fiammate alte diversi metri e col vento che le ha spinte oltre la strada ferrata e si è perso il controllo». Il vento ha allontanato le fiamme dall'abitato, dove non c'è stato nessun pericolo. Il fronte del fuoco si è diretto verso sud in direzione di Padru Longu. In quella zona sono presenti diverse aziende di allevamento i cui proprietari sono subito intervenuti per mettere in salvo il bestiame. Il buio ha impedito l'intervento dei mezzi aerei. (t.g.t.)