La Nuova Sardegna

Nuoro

Il centro antiviolenza rinasce dopo anni grazie a Punto Donna

di Tito Giuseppe Tola
Il centro antiviolenza rinasce dopo anni grazie a Punto Donna

Macomer, decisivo l’appoggio di Asl e Unione dei Comuni Sarà un riferimento sicuro anche per bambini e anziani

07 ottobre 2014
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MACOMER. Chiuso negli anni scorsi per mancanza di risorse e per poca attenzione da parte degli enti pubblici, il centro antiviolenza di Macomer rinasce per iniziativa dell’Unione dei Comuni Marghine, dell’Asl e dell’associazione Punto Donna. “Rete rosa Marghine” sarà un punto di riferimento per tutte le donne che subiscono violenza in famiglia e fuori dall’ambito familiare o che per una situazione socio-familiare difficile sono costrette a subire comportamenti oppressivi, ma anche minori, anziani e persone deboli che subiscono maltrattamenti. I casi di violenza sulle donne emergono raramente perché spesso il pudore induce le vittime a nascondere o a minimizzare l’oppressione che rende la vita impossibile. Anche a Macomer non mancano i casi di maltrattamenti nei confronti delle donne (a quel si dice non sarebbero pochi) compiuti da un partner violento che infierisce sulla compagna o sui figli per motivi di gelosia o per altre ragioni incomprensibili. Anche se non è la soluzione al problema, chi subisce violenza avrà un punto di riferimento al quale rivolgersi anche solo per parlare.

Lo sportello antiviolenza è stato riaperto dall’Unione dei comuni del Marghine. «L’iniziativa dell’Unione dei Comuni – dice l’assessore ai servizi sociali e vice sindaco, Rossana Ledda, – rafforza l’azione dei servizi del comune di Macomer, che nell’ultimo bilancio ha stanziato una somma dedicata espressamente alle vittime di violenza. Ci siamo trovati con casi urgenti da affrontare ai quali bisognava dare subito risposta e ad avere difficoltà a reperire i fondi necessari per un intervento immediato e di allontanamento da supportare anche finanziariamente. Nonostante le difficoltà economiche dell’ente, non si poteva non dare un segno davanti a problemi così gravi». Il più delle volte si riesce a interrompere la spirale di violenza solo con l’allontanamento delle vittime, ma questo ha un costo.

Il centro antiviolenza “Rete rosa Marghine”, oltre che nelle situazioni che durano da anni, che sono le più difficili da risolvere, interverrà anche con una efficace azione di prevenzione. Nel centro opereranno una pricologa-psicoterapeuta e i volontari dell’associazione Punto Donna. Per chiedere aiuto basta chiamare il numero 366-5879444. Risponderà un operatore che darà in modo riservato tutte le risposte del caso. Il servizio è gratuito.

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