La Nuova Sardegna

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Orosei

Rissa tra “sos corfarios”, ferito rischia di perdere l’occhio

di Nino Muggianu
La confraternita di Santa Croce a Orosei durante il rito di S'Incontru
La confraternita di Santa Croce a Orosei durante il rito di S'Incontru

In ospedale un 55enne con varie fratture e un trauma facciale, alla base della zuffa la sede della confraternita contesa anche dal gruppo folk

04 novembre 2014
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OROSEI. Altro che “cuncordu” tra i confratelli di Santa Croce, sos corfarios de Santa Rughe, scoppia una rissa e volano pugni e calci. Uno finisce al pronto soccorso dell’ospedale San Francesco di Nuoro, con alcune fratture e il rischio che perda un occhio. Antonino Contu, 55 anni commerciante, da anni fa parte dell’associazione religiosa, sabato sera, come da programma si era recato all’Oratorio adiacente la chiesa parrocchiale di San Giacomo dove c’era in programma una riunione, per chiarire alcuni aspetti, dei quali Contu avrebbe poi dovuto riferire ai “suoi”.

Sì perché nel gruppo da tempo si è creata una frattura: da una parte sono sos corfarios che portano con orgoglio la Croce del Cristo in processione durante i riti della Settimana Santa, dall’altra il gruppo Folk Santa Rughe. Una convivenza che non avrebbe mai funzionato ma che da sempre va avanti come “separati in casa”. Già la casa, l’Oratorio, l’utilizzo di questa struttura starebbe proprio alla base della diatriba. Sabato scorso, quando Contu si è recato all’incontro chiarificatore, almeno così doveva essere, forse gli animi si sono surriscaldati troppo e dalle parole, le urla si è passati, agli spintoni, ai pugni e ai calci. Come siano andate esattamente le cose non si sa con esattezza. In tutto questo, il parroco, don Gesuino Corraine, arrivato di recente a Orosei, non vuole mettere lingua in modo assoluto.

«Non ho assolutamente nulla da dire» ha infatti detto ieri il religioso. Adesso, ad occuparsi della vicenda saranno i carabinieri della stazione di Orosei. Una stonatura quella dei confratelli di Santa Rughe che con le loro voci a cuncordu animano da sempre le principali ricorrenze liturgiche. Di recente sono stati protagonisti di un’esemplare iniziativa che ha portato alla ristrutturazione del tetto dell’oratorio costruito nel XVII secolo a due passi dalla chiesa parrocchiale di san Giacomo e dedicato alla Croce del Cristo. Una delle chiese più antiche di Orosei restaurata e conservata grazie proprio all’impegno dei corfarios e alla generosità degli abitanti.

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