La Nuova Sardegna

Nuoro

Patronati a rischio, le Acli si mobilitano

di Luciano Piras

Salvatore Urru: «I tagli del Governo sono un attacco alla tutela dei diritti sociali dei lavoratori e delle famiglie»

19 novembre 2014
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NUORO. «La proposta del Governo per la legge di stabilità prevede tagli molto consistenti alle attività dei patronati. Sono un attacco diretto contro i cittadini tutti, una scelta scellerata che colpisce la tutela dei diritti sociali dei lavoratori e delle famiglie». Non usa mezzi toni, Salvatore Urru, presidente delle Acli di Nuoro. «Il rischio di coloro che possono perdere il lavoro – spiega – si attesta al 70% degli organici complessivi dei vari patronati, migliaia e migliaia di persone. Non è un caso se il legislatore decise di istituire i Patronati proprio finanziandoli con una piccola quota a carico del lavoratore (allo 0,226 per cento sul gettito dei contributi previdenziali obbligatori), in modo tale da potergli offrire un servizio gratuito e autonomo per l’accesso alle prestazioni previdenziali, assistenziali e socio-sanitarie».

Il taglio previsto dal Governo Renzi metterebbe di fatto fine a questa esperienza, costringendo i Patronati a ridurre (se non annullare) la propria presenza territoriale ed a cancellare sicuramente la presenza in tutte quelle situazioni in cui oggi non c’è redditività: «penso alle tante esperienze di servizio nei luoghi dell’emarginazione o al quotidiano ascolto dei bisogni di chi è in difficoltà» sottolinea Urru.

«La rete dei Patronati è un riferimento per le nostre comunità ed un indispensabile strumento di azione sociale sul territorio. È evidente che non possiamo restare immobili davanti a questa grave ingiustizia, da subito ci si è attivati di concerto con gli altri Patronati, in particolare quelli aderenti al Ce.Pa (Acli, Inas, Inca, Ital), con cui sono già state programmate azioni di contrasto e di mobilitazione». Le manifestazioni di sabato scorso sono soltanto un assaggio.

«Il rischio è che servizi gratuiti per legge diventino in poco tempo a pagamento – insiste il presidente delle Acli di Nuoro –, facendo così il gioco di lobby che vorrebbero far pagare anche per i diritti. Con la crisi in corso si continua a tagliare ai più deboli, magari pensando di privatizzare qualcosa che finora è stato garantito da un servizio pubblico e gratuito». I Patronati – spiega ancora Urru – lavorano le pratiche Inps, Inail, ministeri vari, per conto di lavoratori autonomi e dipendenti, pensionati, immigrati, «sono tante e varie, dalla richiesta di pensione alla maternità, dalla mobilità alla disoccupazione, dai ricongiungimenti familiari ai permessi di soggiorno». Eppure il Governo mette in cantiere tagli su tagli:150 milioni di euro in meno dal 2015 al Fondo Nazionale (quest’anno era di 430 milioni), riduzioni dall’80 al 45% dell’anticipo di pagamento agli enti (in questi mesi stanno incassando per le pratiche 2012), riduzione dell’aliquota di contribuzione dallo 0,226% al 0,148% (un fondo pagato dal prelievo sui contributi assicurativi versati dal lavoratori a Inps, Inpdad, Inail). Salvatore Urru rimarca che «i Patronati gestiscono quasi tutte le istanze telematiche con la pubblica amministrazione. Negli ultimi anni si sono sostituiti all’Inps e ad altre amministrazioni pubbliche. Pensando solo a questo dato si evidenzia il ruolo fondamentale che rivestono i Patronati per la collettività, oltre all’aspetto del risparmio subentra anche una questione di tempistica della pratica. Pensate all’Inps e all’Inail e alle questure senza il lavoro dei Patronati, che incartamento generale? Questo – va avanti Salvatore Urru – conferma che i Patronati sono strumenti di garanzia dei diritti sanciti dalla Costituzione, confermati dalla Corte costituzionale nella sentenza n° 42 del 2000 che ha ribadito come il carattere non lucrativo dell’attività e l’indirizzo delle prestazioni fornite dai Patronati sia di fatto il connottato cardine della previdenza pubblica prevista costituzionalmente. Pertanto tutti siamo chiamati a fare ogni sforzo per salvaguardare il “prezioso servizio” svolto dai Patronati nelle nostre comunità in favore dei cittadini». Cittadini che hanno risposto all’appello di sabato scorso. Cittadini che verranno presto interpellati per altre manifestazioni.

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