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Truffe su Internet, arrestati due studenti universitari

Un agente della polizia postale al lavoro
Un agente della polizia postale al lavoro

I due cybertruffatori si sono serviti di falsi annunci, pubblicati su siti internet specializzati, in cui mettevano a disposizione fantomatiche locazioni di lussuose case vacanze in Costa Smeralda, San Teodoro, Budoni, sulla costa nordorientale della Sardegna, all’Elba e anche alle Baleari

24 novembre 2014
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NUORO. Due studenti unversitari di Nuoro sono agli arresti domiciliari per una serie di truffe su internet commesse con false generalità, rubate ad altre persone, attraverso vendite fittizie e falsi annunci. Sono una settantina i casi documentati finora in tutta Italia dalla sezione nuorese della polizia postale che la scorsa settimana ha notificato la misura cautelare firmata dal gip di Nuoro Mauro Pusceddu ai due giovani, Francesco Carta, 23 anni, e Danilo Porcu, di 24, accusati di ben cinque reati: truffa, possesso e fabbricazione di documenti d’identificazione falsi, ricettazione, sostituzione di persona, calunnia e falsità in scrittura privata. I danni subiti dalle vittime dei cybertruffatori finora accertati ammontano attorno agli 80mila euro.

Una terza persona è stata denunciata per favoreggiamento: è accusata di aver attivato alcune sim di telefonia cellulare utilizzate per le frodi. Secondo quanto ricostruito dagli agenti del compartimento polizia postale sezione provinciale di Nuoro e dall’omologo ufficio di Roma, fra il 2010 e il 2014 i due studenti si sono procurati dati sensibili di altre persone di cui servirsi per non essere identificabili in occasione delle truffe. In particolare, sempre secondo l’accusa, i due cybertruffatori si sono serviti di falsi annunci, pubblicati su siti internet specializzati, in cui mettevano a disposizione fantomatiche locazioni di lussuose case vacanze in Costa Smeralda, San Teodoro, Budoni, sulla costa nordorientale della Sardegna, all’Elba e anche alle Baleari. Altri espedienti utilizzati, scoperti dalla Polpost erano vendite fittizie sul web di macchine fotografiche digitali, cellulari di ultima generazione e altri apparecchi elettronici, e acquisti su portali di e-commerce di merce varia, ma con identità false.

Per ottenere fotocopie di documenti d’identità e Iban di conto correnti bancari altrui gli accusati rispondevano ad alcuni annunci, oppure utilizzavano documenti rubati o smarriti, come carte di credito, tessere sanitarie e sim card. Gli ignari titolari sono finiti inizialmente sotto inchiesta in tutta Italia dopo le numerose denunce per truffa: sono una settantina i fascicoli aperti in varie procure, ma secondo gli inquirenti i casi riconducibili ai due ragazzi potrebbero essere molto più numerosi. Molte delle vittime, infatti, sono straniere e molto probabilmente si sono rivolte alle autorità giudiziarie dei loro Paesi. Intanto, il gip di Nuoro ha anche disposto il sequestro di numerosi conti correnti bancari. Durante alcune perquisizioni personali e domiciliari disposte dal pm Giorgio Bocciarelli ed eseguite l’estate scorsa dagli uomini della polizia postale di Nuoro e Roma nelle abitazioni dei due indagati, anche nella capitale, i due universitari erano stati arrestati in flagranza di reato e condotti nel carcere di Regina Coeli perchè trovati in possesso di distintivi e contrassegni in uso alle forze di polizia, come placche, manette e la riproduzione di una pistola Beretta modello 92 in metallo senza tappo rosso. Erano stati sequestrati anche documenti d’identità contraffatti, carte di credito e tesserini sanitari utilizzati per le truffe.

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