La Nuova Sardegna

Nuoro

Oliena, il “Girolio” chiude con le stelle della cucina sarda

di Mattia Sanna
Oliena, il “Girolio” chiude con le stelle della cucina sarda

Nel ristorante Gicappa un team di chef di alto livello Offerti manicaretti che esaltavano i prodotti tipici locali

27 novembre 2014
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OLIENA. Le stelle della cucina regalano uno spettacolo di sapori e profumi agli olianesi. Si è celebrato al Gicappa venerdì scorso l’evento conclusivo della kermesse “Girolio”. Una manifestazione fortementente voluta dall'assessore Valentino Carta, che ne ha sottolineato la portata e l'importanza. «I migliori esportatori e ambasciatori della nostra enogastronomia – ha sottolineato l'amministratore – sono certamente gli chef, che, sparsi in diverse realtà nazionali ed internazionali, compiono una eccellente opera di promozione del marchio Oliena». Il team di chef stellati della squadra olimpionica sarda ha offerto agli abitanti del borgo barbaricino un crescendo di prelibatezze e manicaretti raffinati. Un menù di gran classe, scandito dalla costante dell’olio e del vino. Sovrani incontrastati della tradizione del paese del Corrasi. Il locale delle sorelle Palimodde ha riservato per i suoi ospiti, dunque, uno straordinario tributo ai due ingredienti essenziali del patrimonio culinario olianese. Un appuntamento che in tanti, appassionati, buongustai e semplici curiosi, non hanno voluto perdersi e che ha visto per lo storico ristorante il tutto esaurito. Tra i fornelli di uno dei più celebri locali olianesei, inaugurato sul finire degli anni settanta da Cenceddu, padre delle attuali titolari, si sono messi, quindi, all'opera chef noti. Nomi illustri dell'arte culinaria come Mario Ruzzoli, Pino Pazzola, Giorgio Bardi, Luca Idini, Ginacarlo Onidi, Salvatore Ticca. Con i quali ha lavorato, fianco a fianco, per l’occasione la instancabile padrona di casa Tonina Biscu. Un team straordinario, che ha voluto illustrare ai presenti la filosofia delle proprie creazioni.

Prodotti di nicchia, rigorosamente biologici a chilometri zero, raccolti direttamente in campagna o acquistati da piccole aziende locali, che investono sulla qualità e sulla bontà di ciò che realizzano. Le differenti portate sono diventate, allora, il risultato di un ambizioso esperimento, che valorizza i sapori, gli odori, i profumi di queste terre aspre e selvagge, trasferendoli a tavola e presentandoli ai convitati, nel tentativo di far emergere, da un lato, il ruolo da protagonisti delle due coltivazioni per eccellenza, alle quali si riconduce perfino il nome Oliena. E, dall’altro, di reinterpretare un capitale immateriale del gusto, fondato su sensazioni e percezioni, che esaltano un mos maiorum di prelibatezze risalenti e secolari, consegnate dagli avi agli abitanti del cuore della Sardegna. Un mix di semplicità e genuinità, abbinato a vini corposi e forti. Dagli aromi fruttati e piacevoli. Si inizia con un “Cuncordu” di Tonino Arcadu e si passa dall'immancabile “Cannonau” della cantina sociale, fino al “Boinaglios” di Luciano Ledda, per giungere, dulcis in fundo, al passito “Papalope” dei F.lli Puddu.

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