Parte l’ultimo ricorso per cercare di salvare il giudice di pace
Interventi collettivi sul ministero di Grazia e giustizia a Roma Il Comune cerca una soluzione per l’edificio dell’ex tribunale
MACOMER. I sindaci di Macomer, Tortolì e Siniscola hanno avviato una serie di interventi presso il ministero di Grazia e giustizia con l’obiettivo di ottenere una revisione del decreto che cancella gli uffici del giudice di pace. Se l’iniziativa dovesse fallire, a Macomer si spera di aprire quanto meno uno sportello al quale i cittadini potranno fare riferimento per il disbrigo di qualsiasi pratica in modo da evitare, anche per impugnare una contravvenzione al codice della strada, di doversi recare a Oristano perdendo una mattinata. Con la chiusura degli uffici giudiziari (prima ha chiuso la sezione del Tribunale), intanto, il Comune si ritrova un grande locale di oltre 2000 metri quadri di uffici e oltre 1300 metri di seminterrato. L’idea è quella di utilizzarlo per concentrare tutti gli uffici amministrativi presenti a Macomer che, in tempi di tagli, rischiano di essere soppressi, a partire dall’Agenzia delle entrate e dall’Inps, per proseguire con Argea e Laore e altri che oggi sono sparsi in diverse zone dell’abitato. «Le condizioni dello stabile – spiega il sindaco, Antonio Succu, – hanno risentito negativamente del lungo periodo di mancato utilizzo e di chiusura, per cui il Comune sta già verificando la possibilità di reperire i fondi per la ristrutturazione. Ritengo che l’importante struttura debba essere destinata a “cittadella amministrativa” e poiché la Guardia di finanza, cui era stato proposto da parte del comune l’utilizzo dell’immobile, non ha mai dato risposta in merito, si aprirà una concreta possibilità per tutte quelle agenzie presenti in città che rischiano di chiudere. Verrà proposta, quindi, una convenzione di utilizzo all’Agenzia delle entrate, all’Inps e a tutte le agenzie regionali che svolgono attività di interesse per il territorio, quali Argea, Laore e altre, senza escludere le associazioni di volontariato che lavorano per la città qualora rimanessero spazi disponibili».
Per la tenenza della Guardia di finanza sembra che ormai non ci sia nessuna speranza di salvarla. Come è avvenuto col distaccamento di Polizia ferroviaria, anche la Finanza sembra destinata a chiudere. Per il Giudice di pace, invece, la speranza non è morta del tutto. «Io auspico che il decreto legge di chiusura nei comuni di Macomer, Tortolì, Siniscola non abbia seguito e non passi il vaglio della Corte dei Conti e che il Ministero dia la possibilità di utilizzare il personale proveniente dalle province in cessazione di attività – prosegue il sindaco –. Sarebbe comunque opportuno, nel caso non si riuscisse nell’intento di mantenere il Giudice di pace, che il Tribunale di Oristano lasciasse a Macomer almeno un ufficio per il disbrigo delle pratiche più semplici con lo scopo di ridurre il disagio per la popolazione. Assieme ai sindaci degli altri comuni interessati, comunque, stiamo portando avanti azioni comuni verso il ministero di Grazia e Giustizia». Gli uffici giudiziari di piazza Sant’Antonio sono chiusi dal mese di settembre del 2013. Nonostante i ripetuti solleciti del comune di Macomer, il comune di Oristano, al quale compete di liberarli, non lo ha fatto per problemi finanziari. Solo in seguito a un incontro con il Presidente del Tribunale e grazie alla disponibilità del comune di Macomer, si sta ora liberando il locale.